Smartphone in aria, flash che accecano, strepitii ed urla che si ripetono ogni trenta secondi. L’apocalisse morbida di oltre 400 fan dello youtuber Alberico De Giglio si consuma in un qualsiasi pomeriggio feriale di mezza primavera, dentro ad un Mondadori store che forse non aveva mai visto così tanti clienti in un giorno solo. Siamo a Bologna, in pieno centro, a nemmeno 50 metri dagli appartamenti regali di Lucio Dalla. I fan, solo femmine, perché di maschi ne abbiamo contati tre, attendono il loro idolo senza scomporsi. Il firmacopia è una garanzia. Prima o poi l’oggetto dei desideri (online) si può toccare (abbracciare e baciare) con mano. Youdream declama il titolo del libro autobiografico edito da Mondadori Electa con il ciuffo del 17enne youtuber barese dondolare anche sulla cover.

Vans ai piedi, jeans vagamente hypster verso l’orlo e strappati sulle ginocchia, t-shirt bianca e un camicione verde militare pieno di stemmi, Alberico De Giglio è l’apoteosi del riscatto personale adolescenziale, quello che ha combattuto il bullismo, ha preso le botte dai gradassi della scuola, ma che dopo aver rasentato i muri dalla vergogna per non buscarle è diventato corpo, viso e anima cult per migliaia di adolescenti davanti al pc. Dopo anni a registrare video online, la consacrazione sulla carta è arrivata in poche settimane. Piani alti della top ten per lui, tra il libro di Papa Francesco, Andrea Camilleri e Umberto Eco. “Abbiamo stampato 60mila copie e ne abbiamo vendute tra le 30 e le 40mila. Tra una presentazione è l’altra è tutto esaurito tanto che stiamo preparando una nuova ristampa”, spiega Stefano Peccatori, direttore generale libri della Electa, che segue di persona il tour di Alberico, e quasi gli asciuga il sudore dalla fronte. “Mai visto così tanta gente in fila per un autore”, continua Peccatori. Nemmeno per Baricco, McEwan o Sepulveda.

Il firmacopie per loro dura mezz’ora, al massimo un’ora. Contando che spesso scrivono pure una dedica. Qui invece Alberico De Giglio sigla ogni volume con un ghirigori modello ideogramma e l’attesa supera ampiamente le tre ore. “Sei bello”. “Ti amo”. C’è la bimba di nemmeno dieci anni arrivata con le amiche e senza genitori. C’è la dodicenne vestita da coniglione peloso “perché lui è tenerone nei filmati e noi ci vestiamo così”. “Il rapporto con il mito inarrivabile è mutato”, aggiunge Peccatori. “Qui non c’è distanza, le lettrici sono così legate perché sono in sintonia con l’autore e si sentono parte del suo mondo e della sua storia”. Di fondo Alberico De Giglio, 680mila iscritti al suo canale Youtube, centinaia di migliaia di follower sui social, non ha ancora fatto nulla di particolarmente rilevante nella vita, se non raccontarsi e raccontare le sue impressioni su ciò che accade attorno ad un ragazzino.

Mica è uno scrittore “Albericoyes”, eppure avere tra le mani il suo biopic letterario è un’inequivocabile must. Sopra c’è scritto come ce l’abbia fatta, anche se la salita, lo Stelvio dell’esistenza, sembra doverlo ancora scalare. “Da pochi mesi con Alberico ci siamo trasferiti a Milano”, spiega il padre, parrucchiere, barbone lungo ultramoderno, tatuaggi e giacca nera, a seguire come un’ombra il figlio riponendo in decine di sacchi poster, braccialetti e regali lasciati dalle fan. “Sta studiando recitazione da un’importante attrice che ha insegnato anche a Luca Argentero. Alberico comunque continuerà ad andare a scuola da privatista”. “Il mio sogno è fare l’attore. Mi rifaccio a Leonardo Di Caprio e Jim Carrey”, spiega di corsa al FQMagazine tra un autografo e l’altro.

“Ho cominciato tutto per gioco e con grande passione. Non mi sarei mai aspettato di vedere tutte queste persone per me che ho scritto un libro”. Un sorsetto alla lattina di tè alla pesca, e via ancora con foto e baci fino alle lacrime: “Non sono fidanzato, se la ragazza arriva bene, altrimenti non ci penso. Ora metto tutte le mie energie nel diventare attore. Sto studiando e guardando i film di Carrey. Ho appena visto The Truman Show, so che ce ne sono altri, li vedrò presto”. “Alberico abbatte le barriere geografiche – conclude Peccatori – La maggior parte della ragazze qui sono tutte under 18 e chissà magari sono entrate per la prima volta in una libreria oggi; mi sembra un nuovo modo per rilanciare e far conoscere i libri”. La folla non sembra esaurirsi mai. E il bunker Mondadori è attorniato da fan che aspettano anche dietro le porte secondarie. “E’ un ragazzo simpatico, ogni tanto seguo i suoi video anch’io”, spiega una signora di 46 anni che ha accompagnato la figlia di 13. “Però se dovessi scegliere, opterei per il papà: ma non avete visto quanto è figo?

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