“Nel M5S chi sbaglia paga, ma stando alle notizie che abbiamo oggi, non abbiamo motivo per chiedere le dimissioni a Piazzarotti”. Alfonso Bonafede, deputato del M5S, così commenta la notizia sul il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, indagato per abuso d’ufficio. “Quella nomina spettava al sindaco. Lui ha esercitato in potere che deve esercitare”, afferma Bonafede. Ma dopo il caso del sindaco di Livorno Filippo Nogarin ed oggi con l’indagine che colpisce Pizzarotti, non c’è il rischio che l’iniziativa portata avanti sul blog di Beppe Grillo, ‘L’indagato del giorno‘ si rivolti contro il M5S? “No, quando accusiamo gli indagati del Pd accusiamo i fatti contestati: è inaccettabile il paragone tra quello che è accaduto a Livorno e il caso che riguarda il sindaco di Lodi che è in galera, con l’accusa di aver cercato di occultare le prove che dimostravano che un appalto era stato truccato e per il quale il M5S chiede le dimissioni. Mi sembra evidente che tra noi e loro c’è un abisso – risponde Bonafede che aggiunge: “Una tegola a ridosso delle elezioni? No, nessuna brutta tegola. Gli altri partiti sono concentrati a convincere i cittadini che il M5S è come loro, ma non ci riusciranno perché la differenza è nella pulizia che facciamo e nelle proposte di legge che proponiamo”. Poi Bonafede contesta la frase di Pizzarotti che ebbe a dire che ‘per amministrare e risolvere problemi bisogna sporcarsi le mani’: “Quella frase non è vera ed è sbagliata. Oggi io non difendo un nome, ma una linea: chi sbaglia paga”

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M5S: Nogarin, Pizzarotti e la ‘questione morale’

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