Ho capito finalmente che significa sostenere che le donne sono multitasking: riescono per esempio a portare i loro bambini al parchetto e contemporaneamente ad alimentare chat varie su Facebook, Whatsapp e ad inserire nuove foto su Instagram. Dico le donne, ma potrei allo stesso grado dire gli uomini, solo che al parchetto sono meno presenti. Si potrebbe pensare a fenomeni di bilocazione, come quelli attribuiti a padre Pio, ma senza il profumo di rose che, pare, accompagnasse il cappuccino santo: le mamme sono qui ma anche lì, con i bimbi, ma anche con l’amica, l’amico, il collega, il marito, l’amante, lontani. E vedi la loro espressione cambiare misteriosamente, e tu credi che stiano sorridendo alla loro bimba che ha compiuto una bella discesa sullo scivolo e invece ti accorgi che non l’hanno nemmeno guardata e che il loro sorriso compiaciuto accompagna la lettura di un messaggio; le vedi preoccupate e ti sembra sia la tensione di attesa per il figlio che sta provando a scendere con la pertica e invece è l’effetto del ritardo delle virgolette di avvenuta lettura del messaggio che hanno inviato.

E le bimbe cercano lo sguardo della madre (o del padre) e raramente lo trovano per capire se hanno la sua approvazione per quello che sono riuscite a fare. Alcuni genitori dicono che sia la qualità del tempo trascorso con i bimbi a determinare l’adeguatezza o meno del rapporto educativo, e non la quantità: certo, posto che al di sotto di un certo tempo il rapporto non esiste proprio, può anche essere vero, ma solo dopo aver rimosso la patina di autoassoluzione che questa idea porta con sé per le troppe distrazioni non necessarie rispetto ai doveri genitoriali.

La qualità del rapporto: giusto, in attesa che qualcuno precisi meglio cosa sia la qualità, potremmo realisticamente puntare intanto a creare un rapporto, per esempio cominciando a pensare che quando portiamo i bimbi al parchetto è con loro che dobbiamo averlo. E’ possibile, se non spegnere il cellulare, almeno sospenderne le chat? Lo so non è un obiettivo ambizioso, è del tutto minimalista. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Poi tranquilli, finito il tempo del parchetto si possono riprendere i rapporti via smartphone, magari non durante il pranzo con le bimbe.

RIVOLUZIONE YOUTUBER

di Andrea Amato e Matteo Maffucci 14€ Acquista
Articolo Precedente

Canada, 15enne scopre città Maya nascosta nella giungla grazie alle stelle: premiato dalla Nasa

next
Articolo Successivo

Sono Marco e ho la sclerosi multipla

next