Una settimana fa gli arresti. Ma a Lodi l’inchiesta sull’appalto truccato che ha portato in carcere il sindaco Pd Simone Uggetti prosegue. C’è un quarto indagato: Giuseppe Demuro, il funzionario comunale che è diventato responsabile unico del procedimento del bando di gara sotto accusa dopo che l’impiegata che aveva segnalato le irregolarità alla Guardia di Finanza aveva lasciato l’incarico. De Muro era stato già sentito come persona informata e, stando agli inquirenti, non aveva dato spiegazioni esaustive e alle domande avrebbe risposto con molti “non ricordo” di fatti che risalgono a poco più di un mese prima. L’uomo, iscritto per turbativa d’asta, sarà interrogato sabato alla presenza di un difensore.

L’avviso di garanzia arriva a un giorno dall’interrogatorio del primo cittadino e dell’altro indagato davanti al pm. Uggetti e l’avvocato Cristiano Marini, anche lui arrestato, hanno collaborato confermando la ricostruzione della Procura. E così oggi gli avvocati di Uggetti hanno presentato al giudice per le indagini preliminari Isabella Ciriaco una nuova richiesta di scarcerazione. Venerdì scorso il gip aveva rigettato una prima richiesta di revoca della custodia cautelare in carcere.

Secondo l’inchiesta i due, complice un imprenditore, avrebbero “alterato il libero svolgimento della gara” per l’affidamento della gestione delle due piscine scoperte di Lodi attraverso “il confezionamento del bando con l’espresso riconoscimento di punteggi che potessero in concreto favorire la Sporting Lodi SSD e garantirle il buon esito dell’appalto”. Una vicenda di cui poi, come risulta dalle intercettazioni, hanno cercato di cancellare le tracce, e dalla quale Uggetti avrebbe voluto, questo lo scopo, “ottenere vantaggi per sé in termini di consenso politico elettorale”.

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