Tra alcuni dipendenti della Commissione tributaria provinciale di Potenza, “esisteva un diffuso fenomeno di assenteismo”. E’ la conclusione a cui sono giunti gli investigatori della Squadra mobile di Potenza che hanno scoperto che uno dei due dipendenti sospesi, L.C., quando lasciava l’ufficio, spesso utilizzando un’uscita di emergenza, esercitava una “seconda attività remunerativa”. In particolare, nei periodi di assenza- riporta l’Ansa -, L.C. “valorizzando il suo precedente impiego al Catasto, curava pratiche catastali per terzi, recandosi di persona ad effettuare le visure”. Nei confronti di L.C. e del direttore della Commissione, F.M., è stata applicata la misura interdittiva di sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio perché le loro condotte “sono state caratterizzate da ripetitività ed apprezzabilità”. Sono stati infatti “numerosissimi” i periodi di assenza ingiustificata rilevati dalla Polizia, “anche per periodi superiori all’ora“, con un danno “pari a svariate centinaia di euro” e con la “fruizione illegittima dei buoni pasto”. Invece, le assenze delle altre due dipendenti indagate, A.D.B. e F.F., “si sono consumate in periodi brevissimi” e quindi, secondo il gip di Potenza, “non sussisteva il pericolo di reiterazione e quindi l’esigenza cautelare, ciò anche in relazione al minor danno economico arrecato alla pubblica amministrazione”

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