Prima scampa a un attentato, poi viene condannato a cinque anni di carcere. Can Dundar, direttore del quotidiano di opposizione turca Cumhuriyet, è stato vittima di un attacco a colpi di arma da fuoco davanti al tribunale di Istanbul, dove il giornalista era in attesa della sentenza del processo che lo vedeva imputato per lo scoop sul traffico di armi in Siria. Secondo la tv Ntv, Dundar è rimasto illeso mentre l’assalitore è stato arrestato. A bloccare l’attentatore del direttore di Cumhuriuyet, con la pistola ancora in mano, sono stati la moglie del giornalista e l’avvocato e deputato del partito di opposizione Chp, Muharram Erkek. Poi, è arrivata la sentenza a suo carico: il cronista è stato condannato a cinque anni e 10 mesi di carcere per aver diffuso segreti di Stato. Dopo la lettura della sentenza, Dundar ha dichiarato ai giornalisti che nei suoi confronti ci sono stati due tentativi di “assassinio”, uno davanti al tribunale, l’altro in aula “per aver fatto giornalismo”. “Tutti noi dobbiamo avere coraggio”, ha aggiunto.

L’altro giornalista a processo con il direttore di Cumhuriyet, il caporedattore della sede di Ankara, Erdem Gul, è stato condannato a cinque anni di prigione. L’accusa aveva chiesto per Dundar 31 anni e sei mesi di carcere. Secondo la testata Hurriyet, Dundar e Gul sono stati assolti dalle accuse di aver tentato di organizzare un “golpe”. I due resteranno a piede libero in attesa dell’appello, ma non potranno lasciare il Paese.

Poche ore prima, durante l’attentato, nell’attacco è rimasto ferito a una gamba in modo non grave Yagiz Senkal, un reporter della stessa emittente televisiva che si trovava nelle vicinanze. Secondo il racconto dei testimoni, l’assalitore gli ha sparato contro almeno 2 colpi, urlando: “Sei un traditore della patria”. “L’attacco era rivolto a me, ma non so chi sia l’assalitore”, ha detto Dundar, che ora si trova dentro il tribunale. “Sto bene – ha quindi twittato il giornalista – i responsabili sono quelli che mi hanno reso un obiettivo”. 

(video tratto da imctv.com.tr)

Dundar era in tribunale per la quarta udienza del processo che lo vede imputato insieme a Erdem Gul, capo della redazione di Ankara del quotidiano, con l’accusa di spionaggio, minaccia alla sicurezza dello Stato e sostegno a gruppi terroristici armati per aver dato notizia di un camion dell’intelligence carico di armi, pronto ad attraversare il confine siriano.

L’arresto di Dundar e Gul, ordinato dal tribunale di Istanbul lo scorso 26 novembre, ha infiammato la polemica sulla libertà di stampa in Turchia. Il 26 febbraio, dopo 92 giorni in carcere, la Corte costituzionale ha stabilito che la loro detenzione era illegittima e dopo poche ore il tribunale di Istanbul ha dovuto ordinare la scarcerazione, pur vietando l’espatrio.

La questione ha avuto strascichi politici pesanti, con il presidente Recep Tayyip Erdogan che ha affermato di non riconoscere la sentenza, mentre il governo ha annunciato di voler emendare la legge che permette ai cittadini di ricorrere direttamente alla Corte costituzionale, adottata dallo stesso Erdogan quando era premier, nel quadro nei negoziati di adesione all’Unione europea.

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