A poco più di un mese dalla liberazione di Palmira dalla barbarie dell’Isis, la Russia ha portato la Mariinsky Orchestra di San Pietroburgo nell’antico anfiteatro della città vecchia, patrimonio dell’Unesco. Un concerto in mezzo alla Siria e alla guerra per ribadire forte e chiaro che a cacciare lo Stato Islamico dalla perla del deserto è stata Mosca. Là dove l’Isis tagliava gole, ore riecheggia la musica di Bach. E le parole di Vladimir Putin. Il presidente russo si è, infatti, collegato in diretta dal Cremlino poco prima che il concerto iniziasse. “Oggi proviamo un senso di gratitudine per chi ha combattuto il terrorismo ed esprimiamo la speranza che Palmira torni ad essere un tesoro per tutta l’umanità”, ha detto. A suonare un assolo, a Palmira, c’era anche Serghei Roldugin, l’amico d’infanzia di Putin finito al centro dello scandalo dei Panama Papers come possibile ‘terminale’ di un giro di bustarelle miliardarie destinate al circolo magico di Putin. Che nega tutto. Mentre l’orchestra suonava, gli elicotteri volteggiavano intorno al parco archeologico. Nelle zone circostanti, infatti, si combatte ancora
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione