Nel 2010 la Commissione Europea ha varato la strategia decennale Europa 2020, quale percorso per lo sviluppo del continente. Se intelligenza, sostenibilità e solidarietà sono state identificate quali pilastri portanti della crescita europea, il suo raggiungimento è stato associato a cinque ambiziosi obiettivi: l’occupazione, l’innovazione, l’istruzione, la riduzione della povertà e i cambiamenti climatici/l’energia.

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Per la circolarità stessa della realtà in cui viviamo, ognuna delle dimensioni impernianti la strategia dell’Ue è interconnessa con le altre. Eppure due di esse, innovazione ed istruzione, rappresentano propulsori per la creazione di nuovi posti di lavoro, garantendo l’inclusione delle fasce più deboli della popolazione, nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse. A fronte di tale semplice considerazione, nonché dell’obiettivo di aumentare degli investimenti in ricerca e sviluppo fino al 3% del Pil dell’Ue, parrebbe quasi banale sottolineare l’importanza di destinare maggiori risorse su tali dimensioni. Invece, come le analisi dell’Airi sui dati Eurostat dimostrano, anche per i ragionamenti più scontati si necessita di una sempre crescente enfatizzazione. Come rilevabile dalla Tabella 1, nel corso del triennio 2012-14, il tasso di crescita della percentuale di Pil spesa per R&S nei paesi membri dell’Unione risulta quasi nullo. Concentrandosi poi sui valori dei singoli paesi, risulta come nel confronto tra le principali forze economiche del continente, solo la Spagna faccia registrare valori percentuali inferiori a quelli dell’Italia.

Tabella 0 – Spesa per R&S nei principali Paesi UE

Anno

2012

2013

2014

Paese

Milioni di €

% su tot. UE a 28

% su PIL

Milioni di €

% su tot. UE a 28

% su PIL

Milioni di €

% su tot. UE a 28

% su PIL

Francia

46.519

17,97

2,23

47.480

18,05

2,24

48.108

17,76

2,26

Germania

79.110

30,56

2,87

79.730

30,31

2,83

82.866

30,6

2,84

Italia

20.502

7,92

1,27

20.983

7,98

1,31

20.770

7,67

1,29

Regno Unito

33.304

12,86

1,62

33.999

12,93

1,66

38.323

14,15

1,70

Spagna

13.392

5,17

1,28

13.012

4,95

1,26

12.725

4,70

1,22

EU a 28

258.908

100

1,92

263.043

100

1,93

270.847

100

1,94

A meno che i dati riguardanti l’anno 2015 non mostrino inaspettati cambi di marcia, al giro di boa l’ambizione della strategia Europa 2020 sembra affievolirsi. Tendenza alla quale però non bisogna rassegnarsi perché quello di rilanciare il futuro dell’Ue è una sfida a cui nessun paese può mancare. Ecco perché, per alimentare il fuoco dell’innovazione e dello sviluppo continentale, ProPositivo promuove la diffusione di buone pratiche quali il progetto “Scintille”, indetto dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri in collaborazione con partner di primissimo piano quali: Cern Ginevra, Cnr (Consiglio Nazionale Ricerche), Cira (Centro Italiano Ricerca Aerospaziale), Rpt (Rete Professioni Tecniche), Infn (Istituto Nazionale Fisica Nucleare), Issnaf (Italian Scientists and Scholars North America Foundation), Digital Champion, Cns (Center for Near Space), Associazione Ic (Intelligenza Connettiva).

Arrivato alla sua terza edizione, il progetto si incentra su un contest multisettoriale (il bando scade il 10 Maggio) che spazia dalla sicurezza del territorio al patrimonio culturale, dai modelli di salute all’Etas (extra terrestrial architecture solution), mirante a creare opportunità per lo sviluppo e la realizzazione di imprese ad alto valore tecnologico. Scintille rappresenta quindi una vera scommessa “sulle idee e sulla loro capacità di determinare sviluppo, riconoscendo e interpretando il ruolo dell’ingegneria quale strumento di sovrapposizione trasversale tra differenti discipline”. Seppur tali scintille non spostino percentuali di Pil su ricerca e sviluppo e non determino l’esito del percorso verso Europa 2020, esse possono però aiutare a far divampare quell’energia innovativa di cui l’Europa ha bisogno per superare le proprie paure e ridare il senso del possibile all’utopia di un’Europa più intelligente, sostenibile ed inclusiva!

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