Niente da fare. Anche a distanza di settimane dall’assemblea dei soci di Expo del 9 febbraio scorso che ha certificato le perdite registrate nel 2015, l’ex amministratore delegato della società Giuseppe Sala non riesce ad ammettere che ci sia stato un “rosso” di bilancio. Come non spiega grazie a quali ritocchi il patrimonio netto al 31 dicembre 2015 sia aumentato, passando dai 14,2 milioni di euro comunicati in passato dal cda, a 30,7 milioni di euro (23 milioni di euro al 18 febbraio), secondo i rendiconti consegnati giovedì scorso dallo stesso Sala al collegio dei liquidatori della società, che nel frattempo è stata messa in liquidazione. L’ex ad, oggi candidato sindaco di Milano per il centrosinistra, dice inoltre che i soci, in primo luogo governo, comune e regione, dovranno versare 12 milioni di euro per coprire il fabbisogno per il 2016, ma il collegio dei liquidatori un mese fa ha già chiesto un versamento di 20 milioni di euro. E alla domanda se per il 2015 viene confermata una perdita da 32,6 milioni di euro, Sala è evasivo: “Mi pare che sia diminuita, non ho la capacità di ricordarmi ogni numero

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