A vedere il dato della trasmissione intera, fino a notte fonda, sembrerebbe che quest’anno, con Ventura e senza Ventura, l’Isola dei famosi stia andando assai peggio dell’anno scorso, più o meno dal 24% al 21% di share sul pubblico della serata. Ma la sensazione potrebbe risultare errata. Se si guarda infatti al pubblico nell’orario dalle 21.30 alle 22.30, quello di massima estensione dell’audience e dove la concorrenza è più accanita, si scopre che il risultato complessivo è identico a quello dell’anno passato: 18,4%.

Ci fermassimo qui, dovremmo affermare che il format gode di un pubblico fedelissimo. Ma appena cominciamo a sprofondare fra i numeri scopriamo invece che per il pubblico questo è l’anno della mutazione. Se in precedenza prevalevano gli sguardi, un po’ invidiosi, provenienti dai quartieri più bassi della società, che contemplavano quei vacanzieri a sbafo quasi famosi e quei corpi in quasi perfetta forma, quest’anno chi si diverte sono i quartieri alti che sembrano assaporare l’aumentata dose del trash dacché alle certezze assicurate in materia da Alfonso Signorini (quello dell’intervista a Ruby, che neanche Vespa col rampollo Riina) si è aggiunto lo splendore di Alessia Marcuzzi negli abiti “a là Fontana” , riferendosi non al noto atelier, ma alle tele drammaticamente ferite di Lucio Fontana, l’artista vendutissimo nel mondo.

Accade così che l’area sociale che il marketing impietosamente definisce delle “sognanti”, e che coincide – per capirci – con le più accanite sfogliatrici di stampa gossip, quest’anno non ha trovato la chiave per appassionarsi alle vicende finto-eroiche del sub star system e ha fatto precipitare la propria share dal 32% al 22%. La fine di una passione, forse la conseguenza di un tradimento rispetto al “ci voglio credere, almeno in parte” col quale si appassionavano all’edizione dell’anno passato (quella finita a Donatelle).

Per contro lo share s’innalza assai vivacemente in categorie che non l’avresti mai detto: l’élite femminile, dal 16% al 23%, e i raffinatissimi Protagonisti, cioè quelli che precedono gli altri nell’indicare mode, approcci e significati, i quali tutti raffinatamente balzano dal 16% al 28%, godendosela con le supposte disgrazie di Simona, i fintissimi giudizi di dio allestiti sulla spiaggia, le allusioni di mondo dell’Alfonso, etc etc.

Il solo precedente che ci viene alla mente per un simile fenomeno di elitizzazione del trash è la passione che gli intellettuali, maschi e femmine, sfoggiavano per il Taricone della prima edizione del Grande fratello, l’uomo un po’ bruto, ma “vero”, e comunque divertente.

Da aggiungere che quasi lo stesso entusiasmo delle nostre élite lo mostrano gli stranieri residenti in Italia (circa un decimo del pubblico totale), che si piazzano al di sopra della media dei nazionali e che sembrano adorare l’Isola dei famosi non meno di quanto stiano dimostrando di amare Ciao Darwin. Sperando che siano motivati dal puro divertimento e non dal desiderio di conoscerci e integrarsi al meglio.

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