Una “bella cerimonia privata“: così Anna Meacham, portavoce di Prince, ha definito il rito funebre nel corso del quale è stato cremato il corpo del folletto di Minneapolis. Una cerimonia intima, dunque, per l’ultimo saluto a Prince, morto lo scorso giovedì 22 aprile nella sua casa di Minneapolis. “I resti sono stati cremati e la loro destinazione finale sarà mantenuta riservata. Chiediamo preghiere e benedizioni che siano di conforto per la famiglia e gli amici più intimi in questo momento”, ha aggiunto la portavoce del cantante. Non sono stati resi pubblici altri dettagli anche se non è stata esclusa la possibilità di una cerimonia pubblica, probabilmente un evento musicale.

Ancora avvolte nel mistero le cause della morte di Prince, 57 anni, il cui corpo è stato trovato senza vita in un ascensore della sua immensa proprietà, Paisley Park: lo sceriffo della contea di Carver, Jim Olson, ha comunque escluso che si sia trattato di un suicidio. Per i risultati definitivi dell’autopsia ci vorrà ancora tempo, al momento è stato reso noto che non sono stati ritrovati segni di traumi evidenti sul corpo dell’artista. “Non ci sono ragioni di credere a questo punto che si sia trattato di un suicidio”, ha spiegato Olson alla stampa. Con Prince ci ha lasciato uno dei più grandi artisti di sempre, influente come pochi altri e capace di segnare quattro decadi di pop culture.

 

 

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