È finito in manette l’equipaggio della nave “Karusel” carica di migranti e intercettata il 18 aprile 2016 dai mezzi aeronavali della guardia di finanza a largo delle coste calabresi. Il gip di Reggio, su richiesta della Procura, ha confermato l’arresto di tre marittimi ucraini (un comandante e due marinai che erano stati fermati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A bordo della nave c’erano 65 migranti provenienti dal Corno d’Africa e dal Medioriente. Tra questi 23 donne (di cui 3 gravide) e 19 bambini che sono accompagnati da un pattugliatore della guardia di finanza nel primo pomeriggio del 19 aprile al porto di Reggio Calabria. All’alba del giorno successivo anche la “Karusel” è stata scortata nello stesso porto da altri due due guardacoste delle fiamme gialle. La nave, partita da una spiaggia greca con destinazione Italia, era priva di qualsiasi dispositivo di sicurezza mentre i migranti, durante il viaggio durato circa due giorni, non hanno ricevuto né cibo né acqua. Dopo la convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari, proseguono le indagini della guardia di finanza per individuare l’organizzazione, di cui facevano parte i tre componenti dell’equipaggio, e fare luce sul modus operandi adottato che assomiglia a quello che, nel gennaio 2015 ha portato centinaia di siriani in Italia a bordo di una nave, la “Ezadeen“, lasciata alla deriva con la rotta programmata verso la Calabria. In quell’occasione, solo l’intervento delle forze dell’ordine italiane è riuscito a evitare che l’imbarcazione si schiantasse sulla costa

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