C’è anche il nome di Rodolfo De Benedetti, figlio di Carlo e presidente di Cir, la holding che controlla l’editoriale L’Espresso, nella nuova lista di nomi che compaiono nei Panama Papers. È il sito del settimanale a pubblicare il nome dell’imprenditore insieme ad altri 80 personaggi nella terza puntata dell’inchiesta sull’archivio dello legale studio Mossack Fonseca con sede a Panama che ha creato migliaia di società offshore per conto di clienti di tutto il mondo. Compreso il padre di David Cameron, persone legate alla cerchia di Vladimir Putinmanager come Luca Montezemolo e Adriano Galliani, sportivi e personaggi dello spettacolo.

Il nuovo elenco si aggiunge ai primi due in cui sono stati svelati i primi 200 nominativi. I giornalisti dell’Espresso, analizzando e incrociando i dati dell’archivio (composto da 11 milioni di file) hanno scovato anche una società delle Isole Vergini amministrata in passato da De Benedetti jr. L’imprenditore ha dichiarato che la società McIntyre holding “è stata chiusa da molti anni” e che “si era occupata di investimenti finanziari nel continente americano gestendo antichi risparmi di famiglia e la posizione di questi ultimi fu regolarizzata con il fisco italiano nel 2003. Non sono mai stato azionista né beneficiario economico di McIntyre holding. Il mio nome compare in quanto consigliere di amministrazione. Infine, ritengo opportuno sottolineare che da sempre dichiaro tutti i miei redditi e pago le tasse in Italia”.

Tra i personaggi eccellenti, fatti emergere dal lavoro investigativo di Paolo Biondani, Vittorio Malagutti, Gloria Riva, Leo Sisti e Stefano Vergine, ci sono anche i nomi di Domenico Bosatelli, patron del gruppo di impiantistica elettrica Gewiss di Bergamo, e di Silvio Garzelli, manager che in passato ha amministrato numerose attività internazionali del gruppo Ferrero “che però risulta estraneo alle offshore, così come l’omonima famiglia”. Bosatelli, presidente e unico azionista di Gewiss, ha fatto sapere che “la Koster delle Isole Vergini britanniche è proprietaria unicamente di un immobile a Montecarlo”. Ma l’Espresso scrive che l’industriale bergamasco “risulta collegato anche alla Koster Lda dell’isola di Madeira (territorio a fiscalità privilegiata sotto sovranità portoghese), la Koster Im del principato di Monaco”.

L’elenco comprende poi l’immobiliarista Daniele Bodini, il costruttore napoletano Raffaele Raiola, noto “anche per aver rilevato una parte delle attività della Btp del fiorentino Riccardo Fusi, figura tra gli amministratori della Dishford delle Seychelles”.

Mentre in Italia – posizionata al 77° posto nella classifica di Reporters sans frontieres sulla libertà di stampa – i giornalisti possono pubblicare i nomi del loro editore, a Hong Kong è stato licenziato il vice direttore di un giornale che aveva pubblicato un articolo sui Panama Papers. Una cacciata avvenuta ufficialmente per un taglio dei costi. Intanto negli Usa è stata avviata un’indagine. In una lettera inviata all’International Consortium of Investigative Journalism, il procuratore di New York Preet Bharara annuncia l’inchiesta su ”temi per cui i Panama Papers sono rilevanti”.

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