Cinema

David di Donatello 2016, le nomination: trionfano Non essere cattivo e Lo chiamavano Jeeg Robot. La prima serata su Sky

Nella classifica dei candidati dall’Accademia del Cinema Italiano, seguono Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino con 14 nomination, Il Racconto dei racconti di Matteo Garrone con 12, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese con 9, La corrispondenza di Giuseppe Tornatore con 6, Suburra di Stefano Sollima con 5 e Fuocommare di Gianfranco Rosi con 4. La premiazione stasera su Sky

di Anna Maria Pasetti

A trionfare tra i nominati del 2016 sono due opere, entrambe corredate da 16 candidature: Non essere cattivo del compianto Claudio Caligari e Lo chiamavano Jeeg Robot dell’esordiente Gabriele Mainetti. Due titoli di alto valore simbolico laddove tendono un filo diretto tra il passato e il futuro: la celebrazione della memoria di un cineasta che non c’è più attraverso il suo ultimo film e la scommessa su un nuovo talento capace di mescolare linguaggi diversamente pop. Tale fil rouge si concretizza anche nel giovane volto di un attore ormai confermatosi tra i migliori della sua generazione, Luca Marinelli, che si pregia doppiamente candidato: da protagonista nel film di Caligari e da non protagonista in quello di Mainetti.

Nella classifica dei candidati dall’Accademia del Cinema Italiano, seguono Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino con 14 nomination, Il Racconto dei racconti di Matteo Garrone con 12, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese con 9, La corrispondenza di Giuseppe Tornatore con 6, Suburra di Stefano Sollima con 5 e Fuocommare di Gianfranco Rosi con 4.

Entrando nel merito delle cinquine, la sfida per il miglior film si giocherà tra Non essere cattivo, il neo Orso d’oro Fuocoammare, Il Racconto dei racconti, Perfetti sconosciuti e Youth – La giovinezza. Equivalenti sono le nomination per i registi mentre per quanto riguarda i debuttanti dietro alla macchina da presa si sfideranno appunto Mainetti, Carlo Lavagna (Arianna), Adriano Valerio (Banat – Il viaggio), Piero Messina (L’attesa), Bonifacci e Micciché (Loro chi?) e Alberto Caviglia (Pecore in erba).

Sul fronte delle interpretazioni emerge la generosità dell’Accademia verso le attrici protagoniste racchiuse non in una cinquina bensì in un settetto: le “fortunate” sono Astrid Bergès-Frisbey (Alaska), Paola Cortellesi (Gli ultimi saranno ultimi), Sabrina Ferilli (Io e lei), Juliette Binoche (L’attesa), Ilenia Pastorelli (Lo chiamavano Jeeg Robot), Valeria Golino (Per amor vostro) e Anna Foglietta (Perfetti sconosciuti).

Il film di Genovese così come quello di Caligari hanno dato l’assist a una doppia coppia sul versante maschile, candidando tra i cinque protagonisti ben due attori ciascuno, rispettivamente Marco Giallini e Valerio Mastandrea per Perfetti sconosciuti e Luca Marinelli e Alessandro Borghi Per Non essere cattivo; a loro si affianca Claudio Santamaria per Lo chiamavano Jeeg Robot.

Sorvolando su nomi e titoli è divertente vedere un’attrice seria come Sonia Bergamasco concorrere da non protagonista per Checco Zalone (Quo vado?) così come fa onore ad Alessandro Borghi tener testa al collega Marinelli per avere pure lui una doppia candidatura, essendo nominato anche da non protagonista per Suburra.

Nella categoria miglior musicista spiccano ben due premi Oscar: Ennio Morricone per la colonna sonora de La corrispondenza di Tornatore e Alexandre Desplat per quella de Il Racconto dei racconti di Garrone.

Uscendo dall’Italia, infine, i titoli internazionali in lizza per il David sono divisi in due categorie: miglior film dell’Unione europea (45 anni di Andrew Haigh, Dio esiste e vive a Bruxelles di Jaco Van Dormael, Il Figlio di Saul di Laszlo NemesPerfect Day di Fernando Leon De AragonaThe Danish Girl di Tom Hooper) e miglior film straniero (Carol di Todd Haynes, Il caso Spotlight di Tom McCarthy, Il ponte delle spie di Steven Spielberg, Inside Out di Pete Docter e Ronnie del Carmen e Remember di Atom Egoyan.

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