Dopo 33 anni, come anticipato dal Fatto Quotidiano, la Commissione Trilaterale, organizzazione non governativa fondata nel 1973 dal magnate statunitense David Rockefeller, è tornata a riunirsi a Roma, per tre giorni. Incontro rigorosamente off limits alle telecamere, e che ha visto la presenza – in qualità di ospite – del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi intervistata dal presidente della Rai, Monica Maggioni. La lista degli invitati all’Hotel Cavalieri è delle grandi occasioni con pesi massimi del renzismo come Andrea Guerra (ex ad di Luxottica e per un anno consigliere a palazzo Chigi) e Yoram Gutgeld, deputato Pd e commissario di governo per la spending review. Poi Lapo Pistelli (ex viceministro degli Esteri, oggi vicepresidente di Eni), alcuni esponenti del Pd, come Lia Quartapelle e Vincenzo Amendola. Ma tra i componenti italiani ci sono anche: l’ex rettore della Bocconi Carlo Secchi, in qualità di presidente del gruppo italiano, Giuseppe Bono (ad di Fincantieri), Enrico Cucchiani (ex ad di Banca Intesa), l’ammiraglio Giampaolo Di Paola (già ministro della Difesa del governo Monti), la direttrice di Aspenia Marta Dassù, John Elkann , Enrico Letta e Marco Tronchetti Provera. Anche l’ormai ex ministro Federica Guidi compare nell’elenco ufficiale presente sul sito della Commissione. Invitato anche il presidente della Commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto, che tiene a precisare: “La Trilateral è una lobby o un potere forte? No, quello è il Bilderberg“. Ad essere però rimbalzato all’ingresso della Trilateral è Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, che non ci sta e sbotta: “Sono qui come abusivo, ho chiesto di essere invitato, ma non mi hanno fatto entrare. Questa – accusa – è una società segreta ed è grave che partecipino anche due ministri del governo italiano, Boschi e Gentiloni. Propongo che il logo della Trilateral diventi il logo del governo”

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