Il suo nome non sarà accanto al simbolo del Movimento 5 stelle, ma comparirà comunque sulla scheda elettorale. Dopo lo stop arrivato dal blog di Beppe Grillo, Michela Guerra, la candidata sindaco scelta a dicembre dal meetup locale, ha deciso di partecipare lo stesso alle amministrative di giugno di Ravenna. Avrà una nuova bandiera, quello del Movimento civico cambieRà, realtà creata proprio per rimpiazzare la lista 5 stelle bocciata dallo staff di Milano.

L’ha annunciato lei stessa mercoledì 13 aprile, in una conferenza stampa. “Fino a dieci giorni fa avevo delle perplessità – ha raccontato ai cronisti – L’idea di continuare è arrivata dalla gente, dalle centinaia di feedback che abbiamo ricevuto in questi giorni, per email e per telefono”. Il riferimento al Movimento 5 stelle è chiaro e non lo nasconde. A partire dai nomi dei suoi sostenitori, che in gran parte appartengono alla galassia grillina. La lista dei candidati sarà resa nota tra pochi giorni, ma dovrebbe ricalcare, con qualche eccezione, quella precedente. “Abbiamo pensato di non buttare via il progetto che avevamo costruito, ma di riproporlo nella forma di una lista civica. Una realtà innovativa, che in questa campagna elettorale non c’è”.

Avvocato, figlia di Sergio Guerra, storico allenatore di pallavolo, Guerra era stata scelta come candidata dei 5 stelle a dicembre, con una votazione dell’assemblea del meetup locale. Da subito però erano emersi malumori e spaccature interne, sfociati poi nella presentazione di una seconda lista, guidata da Francesca Santarella, eletta in comune nel 2011 e da tempo rivale del suo collega Pietro Vandini. Dopo alcuni mesi di tensioni, a marzo lo staff di Milano aveva deciso di risolvere la questione in maniera drastica, negando la certificazione e quindi l’uso del logo a entrambe le liste, e rinunciando così alla corsa elettorale. Stesso copione a Rimini, Salerno, Caserta e Latina.

Ora Guerra punta a convincere quegli elettori rimasti orfani del Movimento.Un bacino di voti abbastanza consistente, considerando che a Ravenna, tradizionale feudo Pd, esiste allo stesso tempo una base di attivisti 5 stelle di lunga data, impegnata in banchetti e campagne fin dalla nascita. E che nelle amministrative del 2011, prima ancora che il Movimento 5 stelle decollasse a livello nazionale, l’aspirante sindaco Pietro Vandini riuscì a raccogliere quasi il 10% delle preferenze. Anche per questo, poche settimane fa, alcuni militanti avevano lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org, per convincere Grillo e Casaleggio a tornare sui loro passi, e a concedere il logo ad almeno una delle due liste in corsa. Sforzi inutili.

“Per noi il Movimento 5 stelle è stato un regalo, uno strumento che ha dato a me a agli altri miei colleghi una possibilità in più di fare politica” ha detto Vandini nel corso della conferenza stampa. Seduto accanto a Guerra, Vandini ha ribadito che non si candiderà, ma che è pronto a dare una mano alla lista civica. “A Ravenna, nei prossimi 5 anni non ci sarà il Movimento 5 stelle a livello istituzionale. Quelli che fino adesso sono stati i miei compagni di viaggio hanno quindi deciso di utilizzare un altro strumento per portare avanti gli stessi obiettivi. E io li sostengo, perché almeno ora mi sento rappresentato”.

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