C’è aria di novità a casa Bellonci. E’ stata annunciata la dozzina di titoli che concorrerà al Premio Strega 2016, il primo titolo assegnato dopo lo sconvolgimento editoriale delle nozze tra Mondadori e Rizzoli. Nessuna modifica sostanziale nei metodi di selezione come un anno fa, ma parecchi nomi nuovi e perfino un esordiente tra i dodici scelti dal Comitato Direttivo dello Strega che concorreranno per subentrare al vincitore uscente, Nicola Lagioia e il suo La Ferocia (Einaudi) prima per far parte della cinquina finalista (15 giugno 2016) poi della finale vera e propria (8 luglio 2016).

Intanto non erano entrati nemmeno in scena, tra i 27 titoli accettati quindici giorni fa per la successiva selezione della dozzina, ben tre importanti editori come Einaudi e Bompiani (entrambi nella galassia “Mondazzoli”), e Feltrinelli. Gli stessi Mondadori e Rizzoli portano in gara oltretutto due libri di grande qualità anche se non proprio “commerciali”. L’uomo del futuro (Mondadori) scritto da Eraldo Affinati (già finalista dello Strega nel 1997 con Campo di sangue) è dedicato ad una figura storica come quella di Don Milani, e ne ripercorre le tappe di vita, da Firenze a Milano passando per Barbiana, ipotizzandone contemporanee eredità etiche e dell’insegnamento. Rizzoli invece concorre con La scuola cattolica di Edoardo Albinati (tra gli sceneggiatori de Il racconto dei racconti di Garrone): 1294 pagine di avvincente confessione, tra adolescenza, sesso, religione e violenza, per alcuni alunni di una scuola privata della Roma bene degli anni settanta. La sorpresa, invece, è Luciano Funetta – classe 1986 – con il suo romanzo d’esordio Dalle Rovine, edito da Tunué. Un allucinatorio racconto che vede protagonista un collezionista di serpenti che si immerge nel mondo della pornografia d’arte scoprendone i lati più oscuri e abietti.

Due blasonati autori come Vittorio Sermonti (Se avessero – Garzanti) e Antonio Moresco con L’addio per la nuova Giunti di Antonio Franchini, rispolverano invece una prosa solida e suggestiva, fornendo nuovi spunti narrativi che in Moresco sono perfino apocalittici e d’azione. Subito in dozzina, come un fulmine, uno dei primissimi titoli della nuova Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi. La femmina nuda di Elena Stancanelli, la storia disperata di uno stalker al femminile ha trovato l’appoggio nientemeno che del collega Francesco Piccolo, che ha “presentato” il libro quindici giorni fa assieme a Silvia Ronchey.

Importante anche la presenza di un’altra piccola casa editrice, Voland, con Conforme alla gloria di Demetrio Paolin e di Minimum Fax con Il cinghiale che uccise Liberty Valance di Giordano Meacci. Chiudono l’elenco: Dove troverete un altro padre come il mio (Ponte alle Grazie) di Rossana Campo; Le streghe di Lenzavacche (e/o) di Simona Lo Iacono; La reliquia di Costantinopoli (Neri Pozza) di Paolo Malaguti; La figlia sbagliata (Frassinelli) di Raffaella Romagnolo.

Dal 2015 il regolamento dello Strega vuole che nella cinquina finalista sia presente un titolo di un editore medio-piccolo, così definito secondo la classificazione delle associazioni di categoria e le conseguenti valutazioni del comitato direttivo, altrimenti “accede alla seconda votazione il libro (o in caso di ex aequo i libri) con il punteggio maggiore, dando luogo a una finale a sei (o più) candidati”. L’edizione 2015 dello Strega ha varcato di molto i confini nazionali letterari vista la presenza in finale di Elena Ferrante, l’autrice invisibile, oramai mitico nom de plume, che ha appena ottenuto la prestigiosa nomination nel sestetto finalista del Man Booker International Prize con Storia della bambina perduta. L’amica geniale volume quarto (e/o). Con lei ci sono Orhan Pamuk – La stranezza che ho nella testa, Einaudi-; Yan Lianke con The Four Books; Jose Eduardo Agualusa con A General Theory of Oblivion; Han Kang con The Vegetarian; e Robert Seethaler con A Whole Life (Una vita intera, Neri Pozza) Il libro vincitore sarà proclamato a Londra il 16 maggio. Autore e vincitore si divideranno la somma di 50mila sterline.

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