Il giro del mondo nei “canonici” ottanta giorni. Senza usare alcun tipo di carburante fossile, ma contando solo sull’energia elettrica. Quella garantita da un un pacchetto modulare di celle integrate nei pannelli laterali di quella che può, a buon titolo, considerarsi la prima moto touring a batteria del mondo. E ovviamente su una rete virtuosa di ricarica plug-in, presente in ogni tappa del viaggio.

Si chiama Storm Pulse, ha un’autonomia di 380 chilometri, ed è stata progettata e realizzata dall’università di Eindhoven: a lei spetterà appunto il compito di girare il globo da ambasciatrice concreta di una mobilità a emissioni zero. Anche se, in realtà, non lo girerà proprio tutto visto che l’itinerario prevede la partenza, ad agosto, dall’Olanda e l’attraversamento dell’Europa e dell’Asia centrale alla volta della Cina fino alla baia di Shangai. Da lì partirà in nave per gli Stati Uniti, dove è previsto un tour on the road per sensibilizzare la gente riguardo alla mobilità elettrica, anche su due ruote. Dopo circa 26 mila chilometri percorsi, la Storm tornerà infine là dov’è nata, ad Eindhoven.

Dicevamo delle celle, che hanno il compito di immagazzinare energia. Sono 12 in totale, e hanno il vantaggio di essere modulari. Ovvero, poter essere tolte e inserite a seconda del tipo di percorso da effettuare. Anche perché la ricarica completa di ognuna di esse richiede 7 minuti e dunque consente di affrontare piccoli spostamenti senza aspettare troppo: per l’80% di tutto il pacchetto, infatti, ce ne vogliono 38 di minuti, mentre per il 100% 8 ore.

L’unica controindicazione è l’ingombro, visto che ognuna pesa 7 chili e che a pieno carico la moto arriva a qualcosa come 340 kg. Tanti, senza dubbio. Che tuttavia non le impediscono di andare da 0 a 100 orari in 5 secondi e raggiungere una velocità massima di 160 km/h, grazie a un motore elettrico da 70 kW, più o meno 94 cavalli. In ottanta giorni di viaggio ci sarà modo di sfruttarli tutti senza inquinare, a patto di usare energia ottenuta da fonti rinnovabili.

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