Quelli “dell’Antimafia” non gli piacciono. Gli “fanno ancora più schifo degli altri”. Lucia Borsellino, poi, “andrebbe eliminata“. Parola di Gianluca Gemelli, l’imprenditore siciliano che sfruttava la relazione con l’ex ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi per i suoi affari.

Il casus belli è un’interrogazione parlamentare firmata da Claudio Fava, vicepresidente della commissione Antimafia, sull’attività dell’autorità portuale del porto di Augusta, nel siracusano, che nei piani di Gemelli dovrebbe diventare il più importante centro di stoccaggio del petrolio nel Mediterraneo. L’interrogazione dà fastidio, il fidanzato della ministra teme che l’atto possa intralciare la riconferma alla guida dell’ente di Alberto Cozzo, l’uomo di Gemelli ad Augusta.

Il 5 maggio 2015 Gemelli parla al telefono con Cozzo. All’imprenditore che domanda a quale corrente appartenesse Fava, figlio di un giornalista ucciso dalla mafia, il commissario dell’autorità portuale risponde: “Fava è amico della Chinnici, sono tutti questi dell’Antimafia, il giro quello è…”.

“Ah minchia, l’Antimafia praticamente, – replica Gemelli – perché questi qua… guarda quelli che utilizzano i cognomi dei martiri per fare carriera, fanno ancora più schifo degli altri… lei, la Borsellino, questa è gente che proprio andrebbe eliminata… però dicono sono bravissime persone… e va bè, se lo dite voi…”. Il compagno di Federica Guidi si riferisce a Lucia Borsellino, figlia del giudice Paolo Borsellino, morto a Palermo nell’attentato mafioso del 19 luglio del 1992 in via d’Amelio, ed ex assessore alla Salute in Sicilia.

“Non intendo commentare queste meschinità – è la reazione della Borsellino – non competendo a me valutarne le motivazioni per cui accadono. Io lavoro con i valori che mi appartengono. Se ciò dà fastidio, io e la mia famiglia ce ne faremo una ragione”.

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