Matteo Renzi benedice i piani dell’Enel nella banda ultralarga. Nel giorno della presentazione dei progetti del gruppo nella fibra, a palazzo Chigi ci sono anche Wind e Vodafone che collaboreranno con il gruppo elettrico per cablare il Paese. Grande assente è l’ex monopolista Telecom Italia, che resta un argomento scomodo da affrontare con il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Claudio De Vincenti, che liquida le indiscrezioni sugli esuberi tirando in ballo la smentita di Vivendi. Il governo, del resto, ha deciso di “sbloccare opere fra cui ci sono anche le infrastrutture di telecomunicazioni”, come ha spiegato Renzi. E ora sul tema di internet veloce non c’è più tempo da perdere.

“L’Italia ha come obiettivo la copertura entro il 2020 di tutta la popolazione ad una velocità di almeno 30 megabit e il 50% fino a 100 megabit”, ha annunciato Renzi precisando che l’Enel, “assieme ad alcune importanti aziende private (Wind e Vodafone, ndr) realizzeranno la nuova rete in fibra in 224 città, le prime 5 subito”: Bari, Perugia, Cagliari, Venezia e Catania. Sul tema della fibra, il premier ha spiegato che “per la prima volta c’è un percorso strategico. C’è un fondo dello Stato con 4,9 miliardi del Cipe di cui 3,5 già stanziati”. Presto arriveranno anche i bandi Infratel per l’accesso ai finanziamenti pubblici destinati alle zone poco interessanti per i privati (le cosiddette aree C e le D, ndr): “Il primo bando sarà presentato il 29 aprile, giorno in cui l’Italia festeggerà i 30 anni dall’arrivo di Internet. Che vinca il migliore”, ha spiegato il premier, lasciando intendere che, alla fine, se Telecom non vorrà partecipare ad un progetto comune, dovrà essere competitiva.

L’Enel, dal canto suo, “è aperta a collaborare con tutti gli operatori. Sarebbe fantastico avere Telecom con noi (…)”, come ha spiegato l’amministratore delegato Francesco Starace, ribadendo di essere in trattative con Metroweb. “Noi vogliamo fare una grande Metroweb cioè riprodurre su scala nazionale quello che è stato fatto a Milano”, ha detto Starace aggiungendo che “dal canto nostro, noi mettiamo la rete elettrica a disposizione per cablare il Paese”.

Pochi sono stati però i dettagli finanziari dell’operazione di cablaggio che Enel realizzerà attraverso la controllata Enel Open Fiber nell’ambito di un più ampio piano di installazione di contatori intelligenti. Starace ha solo precisato che ci sono diversi partner finanziari interessati al progetto della fibra. “Per ora sono state raccolte le manifestazioni di interesse. Decideremo dopo l’estate”, ha aggiunto. E sul tema della redditività, il manager ha puntualizzato che “nessuno ci paga per fare gli scavi. Non c’è una remunerazione. Una volta fatti gli investimenti venderemo questa capacità di collegamento agli operatori che vorranno utilizzarla. E’ su questa base soltanto che ci ripagheremo per quello che abbiamo speso”. Certo, con Telecom in partita, l’operazione di cablaggio del Paese sarebbe decisamente più economica dal momento che l’ex monopolista ha in pancia la rete in rame. Ma tutto dipende dalle decisioni del socio di maggioranza Vivendi che, per il momento, sembra intenzionato a fare di Telecom merce di scambio nell’ambito di una più ampia partita di consolidamento dei media in cui ha un ruolo anche la Mediaset della famiglia Berlusconi.

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