La Mercedes, in collaborazione con con‎ l’Agenzia Federale del Lavoro e il Jobcenter di Stoccarda, ha selezionato 42 profughi per un tirocinio lavorativo da effettuare nella fabbrica di Sindelfingen. Quella dove si producono Classe E, CLS e CLS Shooting Brake, Classe S, vetture Mercedes-Maybach oltre a modelli sportivi AMG. Ma soprattutto dove trovano lavoro 25 mila persone.

Di età compresa tra i 19 e i 55 anni, i richiedenti asilo provengono da Afghanistan, Algeria, Eritrea, Iran, Iraq, Nigeria, Camerun, Pakistan, Serbia e Siria. E verranno impegnati quasi tutti nei reparti assemblaggio e verniciatura, tranne un paio di loro destinati al settore commerciale e acquisti.

Accanto al corso di formazione professionale, che durerà 14 settimane, ne frequenteranno ogni giorno anche uno di lingua per facilitare il loro inserimento: tre ore e mezzo dedicate al lavoro pratico, e altrettante all’apprendimento del tedesco. Le prime sei settimane del tirocinio saranno finanziate dall’Agenzia Federale del Lavoro, mentre per le restanti sarà la Daimler a fare fronte, come previsto dalla legge sul salario minimo.

Al termine dei tre mesi e mezzo, i partecipanti che avranno concluso con successo il tirocinio di inserimento, verranno ricollocati presso aziende o agenzie di lavoro interinale. Oppure assunti direttamente con contratto di formazione dalla Daimler, come accaduto in passato. Non è infatti la prima volta che l’azienda tedesca mette in pratica un’iniziativa del genere: nel novembre 2015, infatti, a Stoccarda ci fu spazio per altri 40 apprendisti stranieri, che dopo il tirocinio vennero destinati al lavoro interinale o assunti in Daimler. Esistono poi progetti analoghi anche in altri stabilimenti della Stella, come quelli di Berlino, Brema, Gaggenau, Germersheim, Ludwigsfelde, Rastatt e Wörth.

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