Magari il signor Andreas Stephens di Sidney era solo in cerca del suo quarto d’ora di fama, oppure davvero Elon Musk sta riuscendo a dire qualcosa di diverso nel mondo dell’automobile. Quale che sia la verità, una coda (a cui partecipava anche il signor Stephens di cui sopra) iniziata con due giorni di anticipo per prenotare un’auto di cui non si sa ancora quasi nulla, non si era mai vista.

Mancano ormai poche ore al lancio della Model 3 (31 marzo ore 8:30 p.m, fuso orario di Los Angeles) e in alcune parti del pianeta si sta assistendo a scene in stile iPhone, con la differenza che nel caso della Tesla si uscirà dall’autosalone con un foglio di carta in mano e un assegno da 1.000 dollari (o euro) in meno, ma non certo al volante dell’auto elettrica di Palo Alto. Le prime Model 3, infatti, verranno consegnate alla fine del 2017, iniziando ovviamente dalla West Coast e dalla California, per poi arrivare nel resto degli Stati Uniti, quindi in Europa, nell’area Asia-Pacifico e infine nei paesi con guida a destra.

Se domattina volete andare al Tesla store di Milano (l’unico in Italia) vi conviene armarvi di santa pazienza, mentre se proprio non resistete a conoscere l’aspetto definitivo dell’auto, potete collegarvi domani notte su Tesla.com e gustarvi lo streaming della presentazione mondiale. All’evento parteciperanno circa 800 persone, di cui 650 sono già clienti Tesla e la speranza di Musk è quella di vendere una Model 3 a ognuno di loro.

Dopodiché, l’ultima nata dovrebbe essere pronta a conquistare il mondo o almeno a lasciare una traccia indelebile nella storia dell’industria automobilistica. Con un prezzo stimato di circa 35.000 dollari (circa 32 mila euro, meno della metà rispetto ala Model S), infatti, andrà a competere con le classiche berline premium, come l’Audi A4, la BMW Serie 3, La Mercedes Classe C, la Lexus IS o la Jaguar XE, offrendo un’autonomia elettrica di almeno 300-350 km, grazie a un pacco batterie agli ioni di litio da 50-60 kWh.

Le dimensioni dovrebbero essere minori di circa il 20% rispetto alla Model S, mentre lo stile sarà sicuramente parente di quello del prototipo Model E (nella foto qui sopra) ma non di discosterà nemmeno troppo da quello della ‘S’. Del resto, la matita è sempre quella di Franz von Holzhausen, già designer di General Motors, Mazda e Volkswagen. La produzione delle batterie, invece, sarà affidata per la prima volta alla Gigafactory, cioè il mega impianto per la costruzione di accumulatori agli ioni di litio che Tesla sta costruendo nel deserto del Nevada insieme a Panasonic. Nei piani di Musk dovrà produrne 500.000 ogni anno, riducendo i costi del 30% grazie alle economie di scala.

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