“Temo il ridicolo quando sento parlare da parte dei giornali di una chiamata alle armi. Ci vorrebbe un minimo di serietà ed essere d’accordo su alcuni temi fondamentali: dire di bombardare di qua e di là è una suprema idiozia“. Così il direttore de il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ospite insieme al presidente della Commissione Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, a “Otto e mezzo” (La7) commenta po gli attacchi terroristici di Bruxelles. “Non esiste terrorista al mondo che – continua Travaglio – prende un barcone rischiando di affogare nel Mediterraneo. I terroristi non fanno quella vita lì: stanno già qua. Non si può parlare di immigrazione quando il punto sono terrorismo o guerra con i kamikaze che escono di casa e vanno a farsi esplodere. Circoscriviamo almeno il dibattito, fermo restando che nessuno sa bene come fare, visto che non esistono ricette istantanee e si è perso molto tempo”. Analogo il pensiero di Casini:”E’ difficile pensare che un terrorista mantenuto e attrezzato possa rischiare la morte su un barcone”. “I leader politici come Salvini e Meloni continuano, intanto, ad aumentare i consensi?”, chiede la conduttrice. “Per Salvini sembra che ruoti tutto intorno a lui. La gente può anche votarlo, ma non è detto che chi lo vota abbia ragione”, risponde l’ex presidente della Camera. Per Travaglio, inoltre, “se Salvini aumenta i consensi è perché c’è qualcuno che crede a quello che dice, ma non significa che quello che dice sia vero. Per combattere il terrorismo – afferma Travaglio – bisogna pagare tante spie che siano molto brave a infiltrarsi in queste organizzazioni. Ecco perché è stupido dire di chiudere le moschee, dove potrebbero essere messi degli infiltrati. Per chi ha paura è molto consolatorio sentire un leader che gliele canta chiare”. Il dibattito si sposta, poi, sul possibile intervento militare dell’Italia in Libia. “Io penso che – dice Travaglio – l’ultima cosa che ci vuole in questo momento è andare a impelagarsi in un’avventura militare in un Paese come la Libia senza avere una linea precisa discussa in parlamento“- “La linea è stata sempre discussa in parlamento”, replica Casini. Siparietto finale sul ruolo avuto dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella guerra in Libia. “Aveva ragione Berlusconi”, afferma il leader dell’Udc. “Aveva torto Napolitano, perché fu lui ad imporre l’intervento avendo un ruolo primario”, conclude Travaglio

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