Che fine ha fatto il progetto di Polo nazionale del turismo della Cassa Depositi e Prestiti, pomposamente annunciato quasi un anno e mezzo fa? E’ il quesito che circola da mesi nell’ambiente del Turismo, così come ai piani alti di Palazzo Chigi. Interrogativo divenuto ancora più insistente, considerando i cospicui investimenti che operatori stranieri del settore hanno realizzato o effettueranno a breve.

Cina turismo 675

Il Polo del turismo immaginato dalla Cassa Depositi avrebbe dovuto nascere, in particolare, sull’onda di una operazione finanziaria, che alle casse pubbliche è costata circa 80 milioni di euro. È nel novembre del 2014, che il Fondo Strategico Italiano (di cui la Cassa Depositi e Bankitalia detengono rispettivamente l’80 e il 20 per cento) annuncia al mercato l’intenzione di rilevare il 23 per cento della Rocco Forte & Family Ltd, la holding londinese del gruppo alberghiero presente con tre alberghi di lusso anche in Italia.

L’operazione, che da subito non appare perfettamente in linea con la mission del Fondo Strategico – ossia quella di investire in aziende italiane dal grande potenziale o che hanno il cuore del proprio business nel nostro Paese –  si concretizza nel marzo del 2015. Gli obiettivi dell’iniziativa, con cui si uniscono i destini della Cassa Depositi a quelli di Rocco Forte – il boronetto, erede delle ricchezze accumulate dal padre di origini ciociare -, ha ambizioni altissime: la creazione, appunto, di un ‘Polo del turismo’, definito al tempo un progetto strutturale per «rafforzare il settore turistico-alberghiero» nazionale.

A tal fine la Cassa istituisce un fondo ad hoc, il Fondo Investimenti per il Turismo (Fit), destinato a investire nel settore turistico alberghiero in primarie location del nostro Paese. «Il Fit opererà in sinergia con altri investitori istituzionali e con il Fondo Investimenti per la Valorizzazione – spiegò Marco Sangiorgio, direttore generale di Cdpi Sgr – e partiamo con un apporto di 4 immobili Fiv localizzati a Venezia, Bergamo e nelle province di Verona e Torino per un valore complessivo, una volta riqualificati in chiave turistico ricettiva, di circa 90 milioni di euro».Polo-turismo

Tratto dalla Memoria della Cassa depositi e prestiti, 15 gennaio 2015

L’Espresso fu poi in grado di svelare le location dove avrebbero dovuto partire i lavori per creare hotel a cinque stelle lusso. Ma ad oggi, per i necessari lavori di riconversione degli immobili individuati dalla Cassa Depositi, non si hanno notizie nemmeno della simbolica posa della prima pietra. Il progetto per dare vita al ‘Polo del turismo’ è infatti da mesi in un limbo. Voci di corridoio dentro la Cassa Depositi addirittura azzardano che gli obiettivi sottesi all’investimento nella Rocco Forte Ltd siano finiti su un binario morto. Condizionati come sarebbero e nonostante l’iniezione di liquidità di 80 milioni di euro, da un indebitamento complessivo molto alto (285milioni di sterline) rispetto al fatturato consolidato (174 milioni di sterline) della catena britannica di alberghi di lusso.

Nel frattempo, però, i competitor di Sir Rocco Forte e del Fondo Strategico non sono stati con le mani in mano. E l’Italia continua ad essere teatro di investimenti proprio nel segmento degli alberghi del lusso. Quello dove l’alleanza con il gruppo Rocco Forte avrebbe dovuto dare frutto. I cinesi del gruppo Fosun, azionista di riferimento di Club Med, hanno infatti acquisito di recente il palazzo ex UniCredit di piazza Cordusio, a due passi dal Duomo di Milano; gli arabi di Katara Hospitality hanno rilevato da Starwood Hotels il Westin Excelsior di Roma; il gruppo cinese Mandarin Oriental ha aperto a luglio dello scorso anno, nel cuore di Milano, un hotel super lusso; sempre a Milano, nel quartiere Brera, il marchio W (Gruppo Starwood) aprirà a marzo del 2017; General Hotel Management Ltd, con sede a Singapore, ed a cui fanno capo alcune delle strutture turistiche più lussuose nel mondo, aprirà un resort ultra chic a Ostuni; Lebua Hotels & Resort, catena tailandese proprietaria del famoso State Tower, inaugurerà a Castelfalfi, in Toscana, un nuovo hotel a 5 stelle lusso entro la fine del 2016.

Senza considerare, poi che, negli ultimi mesi si è intensificato l’interesse per alberghi di altissimo livello, da parte di fondi immobiliari e gruppi di private equity internazionali: Blackstone, Cerberus Capital Management, Kennedy Wilson Europe RE, ECE, Amundi RE, HIG Capital, Cordea Savills, Tristan Capital, solo per citarne alcuni.

Insomma sul turismo, mentre la Cassa Depositi, al pari del Mibact si interroga sulle migliori strategie da adottare, gli stranieri fanno investimenti e shopping. Peraltro, con buona pace di chi ancora pensa, nonostante i disastri vecchi, ma anche recenti, che ci sia spazio per creare una sorta di campione nazionale del turismo.

@albcrepaldi

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