È tornato il commissario più amato dagli italiani. Tra record di ascolti e recensioni trionfalistiche, è però possibile non farsi entusiasmare dalla serie? O va detto a bassa voce?

Photocall  nuove puntate del 'Il Commissario Montalbano'

Riccardo Marra

Ok vado, con tutta la prudenza che serve in queste circostanze: il Commissario Montalbano non mi piace. Non sono mai riuscito a seguirlo fino in fondo e non mi forzerò ulteriormente. Bestemmia? Irriverenza? Può darsi, i dati auditel stanno stracciando ogni record possibile. Ma per me è così e naturalmente provo a motivarlo. Ecco, lo trovo un prodotto poco accattivante, con pochi colori: poco giallo, poco nero. Un minestrone insipido. Certo che lo so che è la serie di tutti e per tutti: rassicurante come un Sanremo, abituale come un talk, dal linguaggio semplice e quotidiano. Certo che lo so che a Zingaretti è difficile non volere bene e che Camilleri è un totem letterario. Ma è proprio questo il punto: perché dovrebbe prendermi un prodotto televisivo così confortante? Da quando è andato in onda il primo episodio, nel 1999, il mondo delle fiction TV si è popolato di tante altre storie con grado di complessità e di racconto straordinarie.  Perlopiù dall’America (ma non solo). Personaggi imprevedibili, colori forti, dinamiche sorprendenti. Storie meno artigianali, ma non per questo meno empatiche. E la domanda che ti faccio, dunque, caro Venturi è questa: perché il Commissario Montalbano deve piacermi per forza? 

Davide Venturi

Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che è forte. Ma non per forza. A me piacque Montalbano.  Rappresentava l’esotico fatto in casa. L’agro e il dolce del Made in Italy. La sicurezza della distanza e l’insicurezza di un realismo costruito da pochi colori. Perché la realtà siciliana non è patinata e accecante come il mondo raccontato dalla Fox. E non necessariamente la detective fiction italiana per diventare più bella si deve colorare di un rosso acceso come il sangue incellofanato da Dexter.  E poi, non scherziamo, il giallo e il nero sono solo un contorno in Montalbano. E il contorno (soprattutto il setting) sono più misteriosi dell’intrigo stesso. Sì, a me piacque Montalbano. Uso il passato. E pure remoto. Perché, in tutti questi anni, il mio Montalbano televisivo è cambiato: il luogo del suo racconto e quello della mia vita, ora, coincidono. La Sicilia mi ha adottato e ora abito nell’isola. Le storie esotiche e barocche di Montalbano non fanno più vibrare le corde del mio divano come una volta. Potrò anche sbagliami, ma quello che penso è semplice: il Commissario Montalbano sarà anche la serie più amata dagli italiani, ma non sono sicuro che lo sia per il pubblico siciliano. Ti lascio con un’ulteriore confessione: leggendo i libri di Camilleri ho scoperto che il commissario va dal barbiere. Da allora il Montalbano/Zingaretti ha perso ogni credibilità!

Articolo Precedente

Belen Rodriguez annoiata e tesa da Fabio Fazio, che le ricorda quando fu scartata al provino per Che Tempo che fa (FOTO)

next
Articolo Successivo

Isola dei Famosi 2016, la puntata più noiosa della storia del programma

next