Il referendum sulle Trivelle ha in sé un messaggio politico: la richiesta del Paese di un nuovo modello di sviluppo sostenibile con al centro le persone”. Così Maurizio Landini, a margine di “Una primavera per la democrazia”, incontro promosso dal Comitato per il No nel Referendum costituzionale e dal Comitato per i 2 referendum abrogativi contro l’Italicum, commenta l’invito all’astensione del Pdboicottando di fatto la consultazione del 17 aprile. “Optare per l’astensione – spiega il segretario della Fiom – è autolesionista ed invitare gli italiani a non partecipare significa darla vinta alle lobby e alla logica del profitto. Il governo sembra più un cda che un esecutivo a guida del Paese”. “Come si permette la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani a dire che è inutile andare a votare?”, rincara la dose il costituzionalista Massimo Villone, a capo del comitato No Italicum che aggiunge: “Il popolo andrebbe contro gli interessi del Paese. Sono parole vergognose”. “Il popolo dà sempre fastidio ai governi, preferiscono che la gente stia zitta, ma la democrazia – chiosa il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia, è partecipazione, sono i greci ad avercelo insegnato”

 

 

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Trivelle, Rodotà: “Intollerabile che il Pd delegittimi la tornata referendaria”

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