Valencia sembra alle spalle, almeno a parole e neanche fino in fondo. E alla fine entra, prepotente, anche nel nuovo mondiale. “Preferisco vincere, ma ormai quella storia appartiene al passato. La rivalità c’è, ma non credo accadrà nulla di particolare”, sorride tirato Valentino Rossi. “Ho vinto e sono orgoglioso di quanto ho fatto”, è la risposta senza sbavature di Jorge Lorenzo. Poi però ci casca: “Dopo Valencia ho accumulato popolarità – dice il maiorchino – Sono molto contento di aver vinto dopo la gara del secolo”. Rossi tace, ma di certo non acconsente. Eccoli, uno accanto all’altro, nella conferenza stampa che apre la stagione, a distanza di quattro mesi dall’ultimo infuocato gran premio. Appena più a destra c’è Marc Marquez, la ‘pietra dello scandalo’, l’uomo della caduta che spinse il Dottore in fondo alla griglia e pronto a “proteggere” il connazionale sul circuito spagnolo nella gara decisiva per l’assegnazione del titolo.

Il campionato inizia il 20 marzo – Ripartono così, vicini almeno fisicamente sul circuito di Losail, Qatar. La MotoGp si riaccende nel deserto. Si era chiusa lo scorso novembre tra accuse, aggressioni alle Iene, “biscottoni” e sorrisi amari. In mezzo è successo tutto e non è successo nulla. Rossi e Lorenzo sono rimasti in sella alla Yamaha, a dispetto delle ricorrenti voci di quei giorni che sentenziavano un addio certo da parte di uno dei due piloti. Rossi e Marquez invece hanno separato le loro strade: mai più amici – con commenti coloriti del Dottore (“Diceva di essere mio tifoso, ma erano tutte cagate”, dixit) – e lontani anche commercialmente. Il campione di Tavullia ha gestito per anni il merchandising dello spagnolo, ma colpi e parole proibite sul finire del 2015 hanno spinto verso la separazione. C’è poi il mistero legato a Max Biaggi. Mentre Rossi schiumava rabbia, l’ex pilota romano festeggiava con Lorenzo, al quale è legato da una profonda amicizia. E un’ipotesi, smentita da tutti, continua a circolare insistente: Biaggi potrebbe entrare nel team del maiorchino come consulente.

Tutte le novità – E pensare che quest’anno il polverone alzato dal loro contatto durante il Gp della Malesia avrebbe conseguenze diverse. È stata infatti modificata la regola che ha costretto Rossi a partire dall’ultima fila nel gran premio decisivo. Fosse accaduto tra qualche mese, Valentino avrebbe gareggiato alla pari nell’ultimo appuntamento. Acqua passata per il Dottore, che da domenica si tasterà il polso per capire quanto sia ripetibile una stagione come l’ultima. Sarà ancora caccia a uno storico decimo titolo? Il mondiale si preannuncia caldo e in continua evoluzione. Sono cambiate le regole riguardo la centralina, ora prodotta da Magneti Marelli e uguale per tutti. È diverso anche il fornitore delle gomme, non più Bridgestone ma Michelin. Non sono cambiate le accoppiate in sella, ma i migliori piloti hanno il loro contratto in scadenza. Per l’ultimo anno potremmo vedere Rossi e Lorenzo sotto l’ombrello della Yamaha, così come Marquez e Dani Pedrosa in sella a una Honda o la Ducati “italianissima” con Andrea Iannone e Andrea Dovizioso.

Una stagione lunga e complicata – I risultati messi insieme da domenica a luglio decideranno il futuro di tutti. La decisione più attesa è quella di Rossi, ovviamente. Il marchigiano, a 37 anni, sorride e guarda molto oltre i prossimi mesi. Punta a disputare altri due mondiali ma l’avvio di questa stagione – la numero venti nel circuito – potrebbe rivelarsi uno spartiacque. Uno come lui non guida per vivacchiare. I test delle scorse settimane lo hanno collocato subito dietro Lorenzo, mentre Marquez appare in ritardo: “La moto mi sembra molto divertente – dice il Dottore – Ero un po’ preoccupato per le nuove gomme, ma pare vadano bene”. Sarà una stagione lunga e complicata, probabilmente ancora più combattuta dell’ultima: “Con la nuova centralina, uguale per tutti, saremo molto più vicini”, conferma Lorenzo. Rispetto ai soliti tre, scalpitano anche Andrea Iannone e Maverick Viñales. L’abruzzese punta la prima vittoria in carriera nella MotoGp, forte di una Ducati molto veloce sul dritto e che sembra aver assorbito alla perfezione le modifiche. Lo spagnolo è considerato invece l’outsider: “Dobbiamo vedere – frena – come la Suzuki reggerà l’impatto con la gara”. Sarà battaglia. Come prima, più di prima.

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