Peter Fill riscrive la storia dello sci italiano, arrivando dove non era riuscito neanche Kristian Ghedina. L’azzurro chiude al decimo posto a St Moritz e vince la Coppa del Mondo di discesa libera. Raccoglie così i frutti di una stagione molto regolare, durante la quale ha chiuso tutte le gare nei primi dieci posti aggiungendo l’acuto di Kitzbuhel dove ha dominato la Streif, pista regina del circuito. Proprio lì è cambiata la storia: la caduta del norvegese Aksel Svindal ha spianato la storia allo sciatore di Castelrotto che a 33 anni coglie la più grande soddisfazione della sua carriera assieme alle due medaglie mondiali che ha già in bacheca.

Fill si è presentato al cancelletto di St Moritz sapendo di dover sono arrivare nei primi quindici, poiché tutti i suoi potenziali avversari non avevano conquistato abbastanza punti per superarlo. Restava quindi solo da staccare Svindal, pari merito in classifica ma con più vittorie. “È fatta?”, ha chiesto incredulo al traguardo prima di esultare. Tutto vero. Poi è scoppiato in una festa incontenibile tra sorrisi e lacrime. Ha portato a termine la missione con una gara controllata che gli ha permesso di chiudere decimo. Abbastanza per arrivare a 462 punti in classifica di specialità, 26 in più di Svindal e irraggiungibile anche per il norvegese Kjetil Jansrud e il francese Adrién Theaux. Oltre che per Dominik Paris, l’altro italiano arrivato a St. Moritz con la possibilità di portarsi a casa la coppa. È stato però bloccato dalla sfortuna.

Martedì è caduto durante le prove, riportando un infortunio che lo ha limitato e gli ha impedito di testare tutta la pista. Impossibile affrontare la Corviglia con la tranquillità giusta per tentare l’assalto al primato. Ma Paris ha 27 anni e ancora cinque, sei stagioni davanti. Le vittorie degli scorsi mesi a Chamonix e Lillehammer lasciano ben sperare per un nuovo assalto alla coppa nelle prossime stagioni. L’uomo del giorno è però Fill: “Non era facile partire per ultimo, ho sperato che le condizioni meteo fossero uguali per tutti”, ha detto il neo campione del mondo di discesa. Il maltempo ha infatti messo a rischio la partenza (in caso di annullamento avrebbe vinto Svindal, una beffa) e ha rischiato di condizionare la gara. Poi la gioia: “Sono molto felice e sono stato molto fortunato nel corso della stagione – ha spiegato l’altoatesino – Non sono mai incappato in infortuni e oggi sono con questa coppa in mano”. Il primo italiano a farcela. Probabilmente non l’ultimo: Paris è in credito con il destino.

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