L’anno dopo il ritorno all’utile di Fininvest, per quanto contenuto, la famiglia Berlusconi ne ha approfittato per staccarsi una nuova maxi cedola: 77 milioni di euro, di cui 60 finiti sui conti dell’ex Cavaliere. A riferirlo è Il Sole 24 Ore, che dà conto di come poco prima di Natale le holding della dinastia di Arcore, attraverso le quali l’ex premier detiene il 60% del gruppo di via Paleocapa e i figli di primo letto Marina e Piersilvio ne controllano il 7,65% ciascuno, abbiano dato il via libera allo stacco dell’assegno. Che comprende non solo i profitti 2014, interamente distribuiti agli azionisti, ma anche una quota di riserve disponibili.

La famiglia del resto non è rimasta a secco nemmeno negli anni peggiori, quelli del profondo rosso del Biscione a causa delle difficoltà delle controllate Mediaset, Milan e Mondadori, che avevano smesso di girare dividendi alla casa madre, e delle conseguenze del Lodo Mondadori. All’inizio del 2015, per esempio, i Berlusconi hanno incassato un dividendo straordinario ancora più corposo, pari a 81,5 milioni, attingendo in quel caso interamente alle riserve disponibili delle sue casseforti a corto di liquidità.

Nel 2014 Fininvest ha invece registrato un utile netto di 9,9 milioni e le Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava, quelle che fanno capo direttamente a Berlusconi senior, hanno generato profitti per 52,8 milioni, di cui 17,7 arrivati dalla Ottava che detiene anche partecipazioni in Immobiliare Dueville e Immobiliare Milanodue. Il leader di Forza Italia ha incassato la somma fino all’ultimo euro, sommandoci inoltre 7 milioni di riserve. Alla presidente di Mondadori, Marina Berlusconi, sono andati invece 7 milioni in tutto, pari all’utile della Holding Italiana Quarta che è di sua proprietà. Il fratello Piersilvio ha ricevuto poi ben 10 milioni.

Sono rimasti finora a bocca asciutta i figli di secondo letto di Berlusconi, Barbara, Eleonora e Luigi, a cui fa capo la Holding Italiana Quattordicesima. La società, che controlla il 21% di Fininvest, ha posticipato la chiusura del bilancio dal 30 settembre al 31 dicembre e non ha ancora deliberato sui dividendi.

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