Tutti lo vedono come un test per Angela Merkel. Sono elezioni regionali in tre Laender, ma si tratta di alcuni degli Stati federati più importanti della Germania: Baden-Württemberg, Renania-Palatinato e Sassonia-Anhalt. E soprattutto mettono insieme oltre 13 milioni di aventi diritto al voto (il totale è di circa 61 milioni). Per la cancelliera, insomma, è il primo riscontro con i cittadini dopo l’ingresso nel Paese di oltre un milioni di profughi nel corso del 2015. Secondo i sondaggi degli ultimi giorni la Cdu, il partito della Merkel, si avvia verso una sconfitta proprio a un anno dalle elezioni politiche. La crisi dei migranti, insomma, diventerebbe la crisi della Merkel, almeno in questioni di politica interna.

Secondo Politbarometer, per esempio, i cristiano-democratici non sarebbero più il primo partito nel Baden-Württemberg, scendendo al 29 per cento (a beneficio dei Verdi che salirebbero al 32): la Cdu aveva già perso qui 5 anni fa, ma ora si registrerebbe un crollo del 10 per cento. La Spd subirebbe come i conservatori un castigo elettorale e crollerebbe dal 23 per cento al 14.

In Renania-Palatinato, sempre secondo i sondaggi, la Cdu potrebbe scendere al 35%, finendo dietro all’Spd, suo partner nella coalizione di governo e primatista di sconfitte negli ultimi anni, che invece si attesterebbe al 36%.Qui la 43enne Julia Kloeckner, vice presidente della Cdu che si pensa sarà candidata un giorno a succedere a Merkel, ha visto ridurre i suoi consensi e in un sondaggio pubblicato questa settimana è comparsa addirittura leggermente indietro rispetto alla governatrice uscente dell’Spd, Malu Dreyer.

Il partito della cancelliera, infine, resterebbe il soggetto più forte in Sassonia-Anhalt, dove però i sondaggi mostrano una crescita fino al 18% dell’AfD, la Alternative für Deutschland, che è il partito di estrema destra euroscettico fondato da Bernd Lucke, professore di macroeconomia dell’Università di Amburgo, che negli ultimi tempi ha concentrato i propri messaggi alla politica di accoglienza di Berlino. Secondo i sondaggi deputati di AfD dovrebbero entrare in tutti e tre i Parlamenti delle regioni che andranno alle urne ein due di questi lo farà come terza forza politica.

E quanto pesi la vicenda immigrazione sulle Regionali tedesche lo dimostra il fatto che ieri la Merkel, nell’ultimo comizio che ha scelto di tenere in Baden-Württemberg, si è concentrata proprio sulla questione, difendendo la politica di apertura delle frontiere e l’inasprimento delle leggi sull’asilo. Ad Haigerloch la Merkel ha difeso a spada tratta sia l’apertura delle frontiere decisa a settembre 2015 davanti al dramma umanitario che si viveva in Ungheria, sia l’accordo fra Ue e Turchia per frenare gli arrivi dei migranti in Europa. L’intesa con Ankara dovrà ancora essere approvata nel Consiglio europeo del 17 e 18 marzo e la Merkel arriverà indebolita se il suo partito otterrà scarsi risultati nelle elezioni di domani. La cancelliera ha inoltre ribadito la sua promessa di rendere più facili le espulsioni di chi non ha diritto all’asilo: “Dovete abbandonare il nostro Paese”, “avete perso tempo”, ha detto rivolgendosi alle migliaia di migranti che continuano ad arrivare in Germania. Fra gli applausi dei sostenitori, la leader conservatrice ha ricordato tutte le risorse investite per l’integrazione che la Germania offre ai rifugiati.

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