“Se l’Italia avesse proposto come negoziatore, tutte le fazioni libiche lo avrebbero accolto”. Questa l’opinione dell’ex premier Massimo D’Alema (Pd), intervenendo al convegno di Sinistra Italiana sulla situazione in Libia, al cinema Capranichetta di Roma. Il presidente della Fondazione ‘Italianieuropei‘ ha colto poi l’occasione per un affondo sarcastico sul rapporto tra il governo Renzi e il gruppo di Ala: “Potevano proporre Verdini, ma non so se i libici lo avrebbero accolto, il nome non piaceva…”. D’Alema ha poi aggiunto: “Se mettiamo insieme tutte le dichiarazioni di Renzi e del ministro Pinotti, viene fuori antologia confusa”. Poi ha criticato la posizione del governo italiano sul caso della morte di Giulio Regeni e sul rapporto tra l’esecutivo e l’Egitto: “In Italia qualcuno ha salutato il colpo di Stato come una cosa bellissima, li abbiamo accolti a braccia aperte, adesso qualcuno dovrebbe spiegarlo alla famiglia Regeni che quelli sono i nostri migliori amici nel Medioriente. L’Italia doveva fare di più per cercare la verità? “Una cosa è certa: la verità non è arrivata, bisogna fare di più per ottenerla” risponde D’Alema lasciando il convegno

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