Da Francesca Balzani arriva il gran rifiuto a Giuseppe Sala. Non sarà lei a guidare la lista ‘arancione’ che dovrebbe coprire il candidato sindaco di Milano sul lato più a sinistra della coalizione, raccogliendo in particolare i voti di Sel, di quella parte di Pd che alle primarie aveva preferito l’attuale vicesindaco a Sala e a Pierfrancesco Majorino, e i voti dei movimenti guidati da Paolo Limonta, braccio destro di Giuliano Pisapia. Aumentano così le possibilità di una discesa in campo in veste anti Sala dell’ex magistrato di Mani pulite Gherardo Colombo, che dopo avere sostenuto Balzani alle primarie ha sinora preferito rimanere in attesa delle sue scelte.

“Una lista non si fa 
evocando nostalgicamente qualcosa e mettendo lì una faccia, ma 
con dei temi programmatici”, dice Balzani ai microfoni di Radio Popolare per spiegare una decisione presa dopo la riunione di martedì sera con i sostenitori più stretti e annunciata in un’intervista al Corriere della Sera. Balzani assicura che quella con Sala è “tutt’altro che una rottura” e promette di mantenere il suo impegno per sostenere in campagna elettorale il vincitore delle primarie. Oltre che per portare avanti alcuni punti fondamentali che elenca così al quotidiano: “Massima attenzione e cura del patrimonio pubblico, delle aziende pubbliche, l’ambiente, l’azzeramento del consumo di suolo, la partecipazione e la trasparenza”.

Punti cari ai suoi sostenitori su cui probabilmente Sala non ha dato sufficienti garanzie. Ma sulla scelta di Balzani hanno di certo pesato anche i contrasti degli ultimi giorni, come quelli saltati fuori durante la cena di settimana scorsa in cui è stato impossibile arrivare a un accordo sulla lista arancione. Da lì gli inviti dell’ex commissario di Expo e del Pd all’unità, con la risposta di Balzani a stuzzicare: “Basta parlare di liste e di incarichi, parliamo un po’ di idee, progetti e proposte. Invito tutti, a cominciare da Sala, a parlare di programmi, visto che è passato un mese ed è il caso di iniziare al più presto”. Contrasti su cui nulla ha potuto l’evento organizzato lunedì al teatro Elfo Puccini, con tutti gli attuali assessori sul palco in un simbolico passaggio di consegne da Pisapia e la sua giunta a Sala.

A rimanere irrisolta è stata la questione della centralità del mondo arancione nella coalizione di centrosinistra. La richiesta era di garantire tale centralità confermando Balzani nel ruolo di vicesindaco. Sala ha risposto di non avere nulla in contrario, “ma il tema non è al momento in agenda”. Difficile del resto fare accettare una tale decisione a molti dei suoi sostenitori, come gran parte degli assessori e l’ex vicesindaco Ada Lucia De Cesaris. Di qui il timore che il progetto politico portato avanti da Balzani e dai suoi sarebbe stato condannato alla marginalità. A pesare anche la possibile assenza nella lista arancione di alcuni esponenti del Pd che avevano sostenuto Balzani alle primarie, e le poche risorse economiche messe a disposizione per la campagna elettorale.

Per Sala iniziano ora i veri problemi per quello che potrà accadere a sinistra. Prima a sfilarsi dalla coalizione potrebbe essere Sel, che nel dopo primarie aveva condizionato la sua permanenza a un ruolo forte proprio dell’attuale vicesindaco. Ma la preoccupazione maggiore per il Pd è che ora si faccia davvero avanti l’ex pm Colombo. La sua candidatura piacerebbe infatti a diverse parti della società civile e otterrebbe l’appoggio di figure di sinistra come il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo e il sociologo Nando dalla Chiesa. Probabile in tal caso il superamento dei nomi di chi ha già dato la sua disponibilità a rappresentare la stessa fetta di elettorato, come il giornalista ed eurodeputato Curzio Maltese, l’architetto Luca Beltrami Gadola e l’avvocato Felice Besostri.

@gigi_gno

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