Via libera all’utilizzo della moviola in campo. “Una decisione storica per il calcio”, come ha commentato Gianni Infantino, neo presidente della Fifa, quella presa dall’International Board riunitosi a Cardiff. L’organismo, di cui fa parte anche la Fifa e che decide sulle modifiche al regolamento, ha infatti approvato la sperimentazione dell’uso della tecnologia di slow motion in campo, per un minimo di due anni. Per 12 leghe nazionali e una confederazione l’uso della moviola diventerà realtà “al più tardi nella stagione 2017/2018”.

L’obiettivo o comunque l’aspettativa, sottolineano dal’Ifab, è “evitare decisioni chiaramente errate in situazioni predefinite che possono decidere una partita: gol, assegnazione di un rigore, episodi da espulsione diretta e scambio di persona” senza voler per forza arrivare alla precisione del 100% nelle decisioni relative ad ogni singolo episodio. La moviola interesserà quindi le azioni più significative: ad avere accesso al replay sarà un assistente dell’arbitro, che su propria iniziativa o su richiesta del direttore di gara potrà visionare i filmati. Nelle prossime settimane l’Ifab si riunirà insieme con gli organizzatori delle competizioni interessate e i vertici della Fifa, al fine di elaborare un programma per i prossimi due anni.

A dare l’ok all’uso della tecnologia anche Infantino, secondo cui la decisione presa oggi dimostra “che ascoltiamo il calcio”. Il successore di Blatter, però, preferisce essere prudente sottolineando che non si possono chiudere gli occhi al futuro “ma questo non significa che funzionerà“. Per il neoeletto “la fluidità del gioco è cruciale e non possiamo metterla in pericolo. Ecco perché dobbiamo essere aperti alla sperimentazione” ma  contemporaneamente “molto attenti quando si tratta di proteggere il calcio“.

Nonostante quello di oggi sia un traguardo, la moviola in campo, seppur non regolamentata, è stata di fatto già usata in almeno tre occasioni: a seguito della testata di Zidane a Materazzi durante la finale dei Mondiali nel 2006 e nel caso dell’angolo diventato rigore di Brasile-Marocco alla Confederacions 2009 e in ultimo nella decisione di convalida del goal durante la partita Francia-Honduras durante i mondiali 2014. Anche se a far acquistare la consapevolezza al grande pubblico della possibilità di stoppare e analizzare al rallenty le partite di calcio fu la Domenica sportiva alla fine degli anni ’70, grazie soprattutto alla puntata, ormai storica, del 1972 durante la quale Concetto Lo Bello, gigante tra gli arbitri dell’epoca, divenne il primo a scusarsi per un errore commesso durante una partita e nello specifico durante un Milan-Juventus 1-1, grazie ad un rigore che in realtà non c’era, scoperto grazie all’attenta analisi di Carlo Sassi.

Ma oltre al via libera alla moviola il Board ha realizzato a Cardiff quella che gli stessi membri dell’Ifab hanno definito “la più grande revisione delle norme del calcio in 130 anni di storia“. In particolare la commissione ha modificato all’unanimità la norma che prevedeva la “tripla sanzione” e cioè  espulsione, rigore e squalifica, per chi commetteva un fallo che vanificava una chiara occasione da gol in area. Secondo quanto approvato in futuro il cartellino rosso scatterà solo nei casi di fallo violento o per impedire un gol altrimenti inevitabile. Anche la nuova formulazione della norma, così come la moviola, sarà soggetta a un periodo di prova di due anni.

Fra le altre modifiche, una riguarda il calcio d’inizio, contemplando il movimento del pallone in qualsiasi direzione e non più solo in avanti. Novità anche per quanto riguarda le cure mediche ai giocatori infortunati: chi ha subito un fallo da cartellino giallo (o rosso) potrà essere soccorso in campo anziché uscire e lasciare la propria squadra in inferiorità numerica. L’Ifab ha anche consentito la sperimentazione di una quarta sostituzione nei supplementari, in una competizione ancora da decidere.

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