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Briatore: “Ho perso 16 chili, nessun ritocchino. Trump? Tifo per lui, ci vuole un po’ di populismo”

di Gisella Ruccia

Ho fatto una dieta molto severa e ho perso 16 chili, quasi 17. Ritocchini? No, non li ho fatti“. Così Flavio Briatore risponde a Giuseppe Cruciani, nel corso de La Zanzara (Radio24), circa il suo palese cambiamento fisico che tanto ha fatto discutere in rete. L’imprenditore poi dichiara la sua ammirazione per il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali Usa Donald Trump: “Faccio il tifo per lui. Ha carisma e la classe media ha trovato il suo Lancillotto. Prenderà una valangata di voti. All’inizio la Clinton sognava di averlo come avversario, adesso il sogno sta diventando un incubo perché sta avendo un successo al di fuori di ogni aspettativa. Le sue sparate?” – continue – “Alla fine un po’ di populismo ci vuole, da noi c’è qualcuno che ha promesso un milione di posti di lavoro e alla fine non dava niente. Fa parte del gioco, poi non credo che tiri su davvero un muro col Messico. Il politico che più gli assomiglia è Berlusconi. Non è pericoloso, è un manager che metterà le persone giuste al posto giusto. Il suo tweet su Mussolini? Ma è una frase normale. Quando è scoppiato il casino gli ho mandato sul telefono il video di una parodia e si è messo a ridere”. Briatore poi si pronuncia su Matteo Renzi: “In pagella dopo due anni merita un 6, almeno per l’ottimismo. Quando arrivava Monti in televisione, lo vedevi e ti toccavi, perché ogni volta c’erano delle tragedie, era il funerale. E dovevi cambiare canale. Almeno Matteo sta facendo qualcosa, ha voglia di fare”. Auguri finali al neo-papà Nichi Vendola: “Sarà un uomo felice con un bambino. So cosa significa. Fino a qualche tempo fa la famiglia per me era uomo, donna e figli. Adesso, nel mondo, i gay possono adottare e avere figli. E’ normale che sia così. Bisogna pensare al bambino e, se loro sono contenti, anche il bambino è contento. Io ho un figlio e mi ha cambiato la vita e spero che questo figlio cambi la vita a Nichi Vendola”. E chiosa: “Credo che un bambino possa crescere normalmente in una famiglia omosessuale. Ho parecchi amici gay con figli e zero problemi, ma il mondo è cambiato, 30 anni fa sarebbe successo il finimondo. Nel 1998 a New York ho visto in un ristorante due uomini che si baciavano e mi è venuto un un coccolone. Adesso li vedi mano nella mano e va benissimo, non ci fai più caso, queste cose. Non le puoi più fermare”

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