L’anno scorso una semplice guida cartacea alle auto con consumi ed emissioni più ridotte. Quest’anno, disponibile per tutta la durata dell’esposizione (aperta fino al 13 marzo), una App scaricabile gratuitamente dai visitatori per individuare le auto a più alto concentrato di sostenibilità.

Insomma, al Salone di Ginevra si respira un’aria sempre più pulita. Auto elettriche, ibride, ibride plug-in, bi-fuel, ce n’è per tutti. Ai visitatori basterà passare accanto a un’auto “virtuosa” perché l’App Salon Car Collector, grazie alla funzionalità Bluetooth, ne segnali le qualità al visitatore attraverso lo smartphone.

La discriminante? Per ora solo la Co2; il modello per essere segnalato deve avere emissioni pari o inferiori a 95 g/km. Meglio di niente, ovvio. Ma sarà bello quando la sostenibilità di un’auto sarà riconosciuta attraverso indicatori più complessi: risparmio, innovazione tecnologica, serenità di guida, caratteristiche come quanto spazio occupa sul suolo o quanta energia è stata impiegata per costruirla. Ci arriveremo presto, intanto ci basta sapere che l’attenzione delle Case al tema ambientale è sempre più alta. E il buon numero  di novità “verdi” a questo Salone di Ginevra è significativo. Ecco alcuni esempi (i più interessanti) di mobilità sostenibile in passerella.

BMW 740e iPerformance. Il tema del rispetto dell’ambiente non può non toccare anche auto di prestigio come la Serie 7. E BMW sceglie proprio un’ammiraglia come la 740e per lanciare la linea iPerformance, ossia la nuova denominazione riservata ai suoi modelli ibridi plug-in. Dentro il consueto lusso, fuori lo stile “levigato” delle altre Serie 7; la differenza è tutta nella parte invisibile allo sguardo, in quel sistema ibrido da 326 cv, che a fronte di prestazioni notevoli garantisce consumi dichiarati di 2,1 l/100 km ed emissioni di 49 g/km di CO2.

Citroën E-Mehari. Non avrà quel fascino essenziale e frikkettone del modello originale con la carrozzeria leggera e indistruttibile. Ma questa neo-Mehari nasconde certo valori intrinsechi più sostenibili. Sempre cabriolet, sempre a 4 posti, sempre costruita in materiale plastico, questa volta la più divertente delle Citroën è 100% elettrica. Realizzata in collaborazione con il gruppo francese Bolloré, disponibile sul mercato già entro l’estate (il prezzo si aggira sui 25.000 euro) la E-Mehary utilizza batterie ai polimeri di litio che si ricaricano in 8 ore. Buone le prestazioni: 110 km/h di velocità massima e 200 chilometri di autonomia elettrica.

Hyundai Ioniq. Un’auto, tre differenti motorizzazioni. Il costruttore coreano per primo coglie una nuova tendenza, realizzare auto uniche che sappiano interpretare il tema ambientale in modi diversi. L’auto è unica, ma sotto il cofano ci sono tre tipologie di trazioni: ibrida, elettrica o plug-in.

Attesa dai concessionari verso la fine dell’anno, la Ioniq è fatta per fendere l’aria in modo da ridurre al minimo la resistenza (0,24 il cx), nella versione Hybrid e Plug-in hybrid monta un motore a benzina da 1.6 litri a ciclo Atkinson (fra i migliori per resa energetica), un motore elettrico da 44 cv e una batteria al litio. Il tutto produce emissioni di 79 g/km di CO2. Fa anche meglio la versione plug-in (ossia con batterie ricaricabili dalla presa di casa) che abbassa le emissioni a 32 g/km, con un’autonomia elettrica di circa 50 km. Infine, per chi alle emissioni vuol dare un taglio più deciso, c’è la Ioniq completamente elettrica che assicura buona prestazioni (la una velocità massima è di 165 km/h) con un’autonomia di 250 km.

Lexus LC 500 h. Che il rispetto per l’ambiente non debba per forza essere “punitivo” sotto il profilo estetico o prestazionale lo dimostra la Lexus LC 500 h, coupé dagli interni sartoriali avvolti da una carrozzeria in alluminio e carbonio per ridurre il peso (e quindi consumi ed emissioni). L’anima meccanica è il nuovo sistema Multi stage hybrid system che unisce un V6 di 3.5 litri a benzina aspirato da 300 cv a un motore elettrico con batterie al litio. Le prestazioni? Vi bastano 5 secondi per andare da 0 a 100 km/h?

Kia Niro. Dopo il tiepido successo della Soul, elettrica dal design cubico un po’ difficile da digerire (ma dal grande comfort), Kia torna decisa sul tema ambiente con Niro, un suv a trazione integrale compatto (una delle tipologie più richieste del mercato) costruito su una nuova piattaforma dedicata proprio a modelli a ridotto impatto. In questo caso la nuova nata (in arrivo sul mercato nel secondo semestre dell’anno), adotta il noto benzina 1.6 Gdi a iniezione diretta da 105 cv a cui si affianca un secondo motore elettrico da 43 cv e un pacco batterie ai polimeri di litio da 1,56 kWh. Il risultato sono consumi di carburante fra i più bassi del segmento ed emissioni di CO2 sotto la soglia dei 90 g/km. In arrivo anche una versione plug-in con batterie ricaricabili dalla presa di casa.

Skoda Vision S. La sostenibilità di un’auto passa anche dallo sfruttamento ottimale degli spazi. E in questo senso la Vision S, con 3 file di sedili e posto per 6 passeggeri (ma la definitiva di posti ne avrà 7) centra l’obiettivo. Interessanti anche le soluzioni meccaniche con un piccolo 1.4 TSI da 156 cv abbinato a due motori elettrici (da 40 e 85 kW), “orchestrati” da un cambio automatico Dsg, fra i migliori per efficienza e piacere di guida. La potenza dei tre motori insieme arriva a 225 cv, utilizzabili “progressivamente” in funzione delle necessità e dello stile di guida, con consumi medi di 1,9 l/100 km e 50 km di autonomia in solo elettrico. Al debutto arriveranno però prima motorizzazioni tradizionali.

Tesla X. Fino all’ultimo si pensava non si sarebbe vista al Salone di Ginevra. E invece… Tesla ha deciso di presentare qui la sua Model X, la suv elettrica con le porte posteriori che si aprono come le ali di un gabbiano. Pronta per essere commercializzata (negli Usa costa da 80.000 dollari, in Europa stanno decidendo), l’ultima creatura partorita dal genio di Elon Musk sarà disponibile come da tradizione in diverse versioni, tutte a trazione integrale. Con una batteria da 70 kWh e 400 km di autonomia promette di farci dimenticare l’ansia da ricarica. Adrenaliniche le prestazioni (da 0 a 100 km/h in 6,2 secondi, 225 km/h la velocità massima). E mentre è tutta da verificare la praticità delle porte posteriori (impossibile aprirle in un normale garage…), fra i tanti optional anche la possibilità di scegliere anche configurazioni a 6 o 7 posti. Chi è interessato, farà meglio a prenotarsi, i tempi di consegna si annunciano lunghi (tra fine anno e inizio 2017).

Toyota C-HR. Dopo aver conquistato il mondo con l’ibrida più venduta (la Prius), Toyota cavalca l’onda e a Ginevra presenta la C-HR, il nuovo crossover compatto e sostenibile. Nuova la piattaforma, nuova la meccanica, C-HR ha dimensioni contenute (4.350 mm di lunghezza) ed è alimentato dal noto powertrain ibrido preso a prestito proprio dall’ultima Prius. Il nuovo C-HR offrirà un livello di emissioni ai vertici del segmento, inferiori a 90 g/Km. Oltre alla versione Hybrid (disponibile solo a 2 ruote motrici, per contenere consumi ed emissioni), il C-HR sarà disponibile anche con il motore 1.2 turbo da 115 cv (lo stesso della Auris) con un cambio manuale a 6 rapporti o automatico cvt. Se la sicurezza fa rima con sostenibilità, il C-HR ha molto da offrire: sistema anti collisione, avviso di superamento di corsia, riconoscimento dei cartelli stradali, rilevamento pedoni e cruise control adattivo. Lo vedremo in vendita entro l’anno.

Volvo V90. Figlia delle mitiche 240 e 245 e poi della 960, torna la station wagon simbolo del marchio svedese. Dai concessionari in estate, costruita sullo stesso pianale della suv XC90, laV90 più virtuosa è la versione ibrida plug-in, equipaggiata con un motore a benzina T8 e un motore elettrico che, insieme, offrono una potenza di 410 cv e un’autonomia in elettrico di circa 50 km. Come sempre, sicurezza e innovazione rimangono fra i punti forti (finalmente debutta anche un sistema anticollisione che riconosce, oltre ai pedoni, anche gli animali), perfetti per bilanciare un livello di sostenibilità alla voce consumi ed emissioni che, visti pesi e potenze in ballo, non può essere fra i migliori del mercato.

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