Ci pensa Piero Grasso a liberare il tavolo. Il motivo di scontro tra Pd e M5s sulla legge per le unioni civili, cioè il cosiddetto “supercanguro”, è a rischio: potrebbe finire tra gli emendamenti non ammessi dal presidente del Senato. “È un’ipotesi in campo” dice. Il motivo è questo: i premissivi, cioè i “canguri”, “sono un’arma tollerata di fronte all’ostruzionismo esasperato. Ora siamo di fronte solo a qualche centinaio di voti”. Il fascicolo finale, prima del taglio degli inammissibili, è di circa 1200 emendamenti e Grasso lo definisce “umano”. Quindi potrebbe essere lui, Grasso, ad abbattere il supercanguro, cioè l’emendamento del senatore Pd Andrea Marcucci studiato per blindare il testo della legge.

Così potrebbe finire la battaglia delle ultime 48 ore tra Pd e Cinquestelle. In giornata la stessa Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili, si era spesa su facebook spiegando che se si dovessero votare tutti gli emendamenti presentati (lei parlava di 800 proposte di modifiche) servirebbero 166 giorni con sedute da 8 ore oppure 56 giorni senza pause, cioè senza mangiare e dormire. Il “canguro”, ha aggiunto, serve per evitare emendamenti ostruzionistici e contraddittori con la legge oltre a trappole e voti segreti che potrebbero svuotare il testo. Ma è una tesi, quella dell’ostruzionismo mascherato, che Grasso ha già respinto.

Resta il nodo politico, espresso con chiarezza dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi: “Le leggi si fanno se ci sono i numeri”, spiega, e ad oggi “in Senato il Pd non è autosufficiente, non lo è nemmeno se sommiamo i voti di Sel. Quindi dobbiamo creare un punto di incontro tra le forze che ci sono”. Già il fatto di discutere per la prima volta in Parlamento questo argomento è “una vittoria” dice la Boschi. Ma aggiunge di sperare che “la strada che dobbiamo percorre sia breve perché ci sono tante persone che aspettano da troppo tempo e hanno diritto a vedere i loro diritti riconosciuti”.

Cirinnà: “Il canguro serve, vi spiego perché”
La Cirinnà sulla sua bacheca facebook ha cercato di fare chiarezza su alcuni aspetti tecnici, anche banali, che sono entrati nel dibattito politico degli ultimi due giorni. Il primo punto: il Pd non ha la maggioranza per approvare la legge da solo e questo lo sanno tutti. Secondo punto: per questo motivo, dice la Cirinnà, il governo non può mettere la fiducia, anche perché si tratta di un disegno di legge di iniziativa parlamentare e non governativa. La maggioranza trasversale – Pd-Sel-M5s, nata e rimasta tale a lungo in commissione da due anni – serve proprio perché un accordo tra Pd e i suoi alleati centristi avrebbe significato un accordo al ribasso, se non addirittura un insabbiamento della legge.

Terzo punto, il canguro. Dice la Cirinnà che non è vero che il canguro non serve. Quello che in gergo tecnico si chiama “emendamento premissivo di principio”, presentato dal senatore del Pd Andrea Marcucci serve a togliere di mezzo “tutti quei voti segreti che grazie ai molti nemici di questa legge potrebbero non solo peggiorare, ma invalidare e rendere inefficace la legge nel suo complesso”. Quanto ai voti segreti “il Pd per primo ha chiesto che i voti siano tutti palesi, ma purtroppo non funziona così”. Da regolamento, infatti, per avere il voto segreto è sufficiente la richiesta di 20 senatori su temi specifici. E lo “chiederanno proprio quei senatori interessati a fare crollare la legge, e proprio su quegli emendamenti pensati come trappole perché questo accada”.

“Ci vorrebbero 166 giorni con sedute da 8 ore”
Infine la tempistica. Non è vero, sostiene la Cirinnà, che si potrebbe votare la legge in un giorno. “Né in due e neanche in tre”. Piuttosto “settimane”. Gli emendamenti, infatti, sono oltre 800 (anche se il fascicolo al momento è ufficialmente di 1200): ci sono i 500 della Lega Nord più quelli di Nuovo Centrodestra, Forza Italia e altri gruppi di centrodestra e più i 40 residui del Pd. I motivi della lentezza dell’esame degli emendamenti sono principalmente due, dice la Cirinnà: “per via del loro contenuto, visto che specialmente quelli leghisti sono innanzitutto trappole, 500 trappole” e “per le condizioni in cui lavora l’Aula”: cioè senza relatore, senza pareri del governo e senza contingentamento di tempi perché non c’è un relatore che è previsto solo per i provvedimenti di iniziativa governativa. Questo significa che per ogni emendamento degli 800 (o 1200) ogni gruppo può parlare 10 minuti. E in Parlamento, aggiunge la senatrice del Pd, ci sono 10 gruppi. Così “il calcolo del tempo di discussione necessario per gli 800 emendamenti sarebbe di 1333 ore”. Cioè appunto “166 giornate lavorative di 8 ore ciascuna”: un anno di lavoro medio, se l’aula si riunisse tutti i giorni lavorativi occupandosi solo di questo ddl. Dato che potrebbe ridursi a 56 giorni, circa 2 mesi, ma il senato dovrebbe riunirsi in seduta permanente notte e giorno senza mai pause, nemmeno per mangiare o dormire”.

Di Battista: “Voti M5s disponibili per la legge, non del Pd”
In giornata era intervenuto di nuovo anche Alessandro Di Battista, deputato del Movimento Cinque Stelle e membro del direttorio. Di Battista ha ribadito la posizione del movimento: “I voti il M5s li mette a disposizione della legge e non del Pd” dice a Repubblica.it. “Io – precisa – non dico di porre la fiducia sulla Cirinnà, dico che se io fossi parte del Pd, magari la minoranza dem, direi immediatamente al governo di mettere la fiducia visto che l’ha posta a tante altre leggi”. Per il M5s, in ogni caso questa legge è “importantissima, necessaria, sacrosanta”, afferma precisando le sue parole di un un’intervista alla Stampa: “Dire che è importante come altre 20 leggi sembra voler dire che è poco importante. Ma non è così, è il contrario. Questa è una Repubblica fondata sui titolisti”. Lui stesso, aggiunge, è “disposto a votarla tutta anche la stepchild adoption“, per questo “diciamo di iniziarla a votare, subito”. Ma quello che il M5s non può fare è “avallare, neppure per una volta, un metodo dittatoriale. Il canguro – ripete – è uno strumento antidemocratico e squadrista che zittisce totalmente il dibattito parlamentare”.

Cos’è il canguro e cos’è il supercanguro
Per capire di costa si sta parlando serve spiegare cosa si intende per canguro e supercanguro. Si tratta di due cose diverse: la prima è una prassi parlamentare, l’altra è più una tattica. Nel primo caso, infatti, si decide di applicare il canguro quando si vota in una sola volta tutti gli emendamenti simili, per evitare insomma di pronunciarsi più volte sullo stesso concetto. E’ una prassi parlamentare che la Camera ha adottato una ventina d’anni fa e poi è stata mutuata anche al Senato “per analogia”. Il canguro tornò protagonista un anno e mezzo fa quando c’erano 8mila emendamenti alla riforma costituzionale.

Il supercanguro invece è una sorta di maxiemendamento che in sostanza riscrive il testo della legge mantenendola identica nel contenuto e modificandola solo in qualche dettaglio ininfluente nella forma. In questo modo, presentandolo per primo, gli emendamenti successivi decadono perché non c’è più un testo originale da modificare. Ecco, il supercanguro è quello presentato da Andrea Marcucci per la legge sulle unioni civili.

Le altre prassi per asciugare il dibattito e spuntare le armi degli ostruzionisti sono la ghigliottina e la tagliola: con la prima si fissa la data entro la quale votare il provvedimento; con la seconda si limitano i tempi di intervento.

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