Festival di Sanremo 2017

Sanremo 2016, “maxi offerta” Pooh: in formazione completa sul palco dell’Ariston

Due bassisti, un tastierista, un chitarrista e un batterista. Cinque cantanti. Tutti coi capelli tinti. Tranne Fogli, che probabilmente non ha fatto in tempo a passare dal parrucchiere. Tutti sorridenti nelle foto promozionali del tour di addio e del ritorno a Sanremo. Tranne Fogli, che di sorridere non è proprio capace. Tutti Pooh. Tornano e saliranno sul palco dell'Ariston come superospiti. Ottima scelta per promuovere il tour di addio

di Michele Monina

Ecco, se uno avesse dovuto pensare a tavolino, qualche mese fa, un nome da fare come superospite per il Festival della Canzone Italiana, considerando che il pubblico medio di Rai1, ci ha detto il direttore di rete in conferenza stampa, è oltre i sessanta anni e quello del Festival intorno ai cinquanta, avrebbe dovuto dire: i Pooh. Ma non tanto i Pooh e basta, perché Sanremo è Sanremo, ma i Pooh riuniti, con pure il batterista Stefano D’Orazio, quello riccio e romano che ha lasciato la band per scrivere e produrre musical. Tutto vero. L’anno scorso Al Bano e Romina di nuovo insieme.

Quest’anno i Pooh riuniti. Chiaro, i primi hanno “vissuto”, almeno in Italia, prevalentemente a Sanremo, i secondi ci sono andati solo una volta, vincendo con Uomini soli, ma pur sempre di vecchie glorie della musica leggera di casa nostra si tratta. Robi, Dodi e Red, non solo hanno accettato l’idea di partecipare al festival di Conti, ma hanno anche deciso di chiamare Stefano e annunciare addirittura che quest’anno, il 2016, cinquantesimo anno della loro attività, sarà il loro ultimo anno insieme. Poi basta. Che notizia, quindi. Ultima volta di sempre a Sanremo, poi quattro concerti, due a San Siro, uno all’Olimpico e uno a Messina, e addio per sempre.

La cosa, a un certo punto, deve esser sfuggita loro di mano, perché i tre più uno si sono allargati, troppo, e in questa forma di autocelebrazione degenerata, hanno deciso di richiamare anche Riccardo Fogli, che ha fondato la band negli anni sessanta e che ha lasciato per intraprendente e la carriera solista, sostituito da Red Canzian. Era lui, per dire, che cantava Piccola Katy. Che paura, ci è venuto da dire. Se non fosse scomparso nel mentre, capace che tornava pure Valerio Negrini, storico fondatore e paroliere più prolifico della band.

Quindi i Pooh tornano insieme. Tutti. In cinque. Due bassisti, un tastierista, un chitarrista e un batterista. Cinque cantanti. Tutti coi capelli tinti. Tranne Fogli, che probabilmente non ha fatto in tempo a passare dal parrucchiere. Tutti sorridenti nelle foto promozionali del tour di addio e del ritorno a Sanremo. Tranne Fogli, che di sorridere non è proprio capace. Tutti Pooh. Tornano e saliranno sul palco dell’Ariston come superospiti. Ottima scelta per promuovere il tour di addio, la loro. Ottima scelta di averli sul palco, davvero superospiti, da parte di Carlo Conti. Chiaro, qualcuno potrebbe avere da ridire che sono un po’ vecchietti, ma per essere superospiti, forse, tocca anche avere una carriera.

Qualcuno, più malizioso, potrebbe far notare che buona parte dei superospiti del Festival della Canzone Italiana di quest’anno sono sotto l’ala della Friends and Partners di Ferdinando Salzano, promoter che ha sotto di sé, guarda caso, Laura Pausini, Elisa, Pooh e Renato Zero, oltre alcuni dei concorrenti in gara, da Annalisa ai Dear Jack, passando per Elio e le Storie Tese. Ma uno si deve sempre mettere a pensare male? Che saranno mai quattro superospiti italiani su cinque? Sicuramente si tratta di un caso. Un caso fortunato. Che uomo con la camicia Ferdinando Salzano. Buon per lui. Noi godiamoci questa ultima volta dei Pooh. Auguri per i vostri cinquant’anni, e sorridete tutti e cinque, che i cinquant’anni sono i nuovi trenta.

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