Quello delle prove aperte alla stampa è uno dei tanti rituali del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Dopo aver ascoltato le canzoni su disco, nella cornice non certo dotata di appeal della Rai di Corso Sempione, ecco che finalmente noi giornalisti abbiamo modo di ascoltare i brani eseguiti dagli interpreti e accompagnati dall’orchestra. Qualcosa di vicino a quel che avverrà in diretta da stasera, su Rai1, ma con ancora alcune incertezze che, se possibile, rendono il tutto ancora più affascinante. Ci sono sempre dettagli da rivedere, correzioni da fare in corsa, grazie anche ai feedback che dalla sala arrivano a artisti e management.

Di solito, le prove, sono giornaliere, con gli artisti in gara la sera a calcare le assi dell’Ariston, a poche ore dall’esibizione. Quest’anno le cose vanno diversamente. Conti, o chi per lui, ha deciso che la giornata del lunedì (una sorta di limbo in cui vengono gettati artisti e giornalisti in attesa che lo show cominci davvero) sarebbe stata dedicata alle prove generali, e poi basta.

Quindi tutti i venti cantanti in gara, divisi nei due blocchi poi in onda martedì e mercoledì, con gli inediti. Lì sul palco in ordine rigorosamente alfabetico, Arisa, Bluvertigo e via discorrendo, fino agli Zero Assoluto. Poi di nuovo tutti e venti, per le cover. Ora, cercando di non rovinare a nessuno la sorpresa, perché è anche sulla sorpresa che si basa lo show, proveremo  a raccontare il raccontabile.

Innanzitutto chi ci è apparso poco in forma, cioè Morgan. Niente voce, ma molta scena. Begli abiti, ma le clamorose carenze in fatto di intonazione e volume sembrano difficili da colmare in poche ore. Staremo a vedere. Chi invece ci è apparso in formissima è Rocco Hunt. Pure troppo. Paraculismo a livelli siderali. È entrato salutando anche le poltrone, gli uscieri, chiunque. Simpatico, talmente simpatico che cominciamo a averlo in antipatia. Un po’ meno, dai, guagliu’.

Chi convince è Noemi, con una canzone che potrebbe ben piazzarsi, la coppia Caccamo e Iurato (data per vincente dalla Snai) e i grandi nomi, come Stadio e Ruggeri. Curreri degli Stadio, per altro, canta con tanto trasporto da piangere anche durante le prove. Ne sentiremo delle belle.

Altre belle prove le forniscono Annalisa, voce celestiale per un brano difficile ma bello, e ovviamente Elio e le Storie Tese, senza Rocco Tanica, i più applauditi della serata. Le cover offriranno ottimi spunti, di cui però non vogliamo anticiparvi nulla. Anche la presenza di Patty Pravo sul palco, unica in grado di cantare a bocca chiusa, come un ventriloquo. Poi arriva Laura Pausini, che fa prove a porte chiuse e domani non si concederà alla stampa. Peccato. Avevamo giusto qualche domanda da porle.

Per quanto riguarda l’organizzazione del Festival, va raccontato un aneddoto. Durante le prove, per una forma di rilassamento inspiegabile da parte della security, entra chiunque. Cani e porci. Il regista si inalbera e intima al ragazzo che sta all’ingresso di fare il suo mestiere, pena la chiusura delle prove. Lui, venticinque anni massimo, se la fa sotto, e lo prende troppo alla lettera. Dopo aver reso la platea dell’Ariston un porto di mare di colpo lo trasforma nella location di un incontro del Bilderberg. Non si deve avvicinare nessuno. Così succede che il ragazzo blocchi la prima persona che entra, intimandogli con tono perentorio di mostrare il pass. È Caterina Caselli, la discografica più temuta del pianeta. Lei lo guarda basita. Ma glielo mostra. Dopo di lei tocca a Lavezzi, lì con la Iurato. Anche lui, basito, mostra il pass. Ultima in ordine di tempo Rosanna Mani, storica direttrice di TV Sorrisi e Canzoni, personificazione del concetto di potere. Lei vuole attraversare la sala, in barba alle regole, ma lui la ferma, shoccandola in maniera irreversibile. Poi tocca a Andy dei Bluvertigo, in abiti di scena verde metallizzato. A quel punto qualcuno lo prende da parte e lo fa tornare in se’.

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