Francesco Lo Voi rimane il titolare della poltrona di procuratore capo di Palermo. Lo ha deciso il Consiglio di Stato rigettando il ricorso presentato dodici mesi fa dal procuratore capo di Messina Guido Lo Forte. Già nel giugno del 2015, il consiglio di Stato aveva sospeso la sentenza del Tar del Lazio che aveva annullato la nomina di Lo Voi a capo dell’ufficio inquirente palermitano. Il magistrato era stato nominato dal Csm come sostituto di Francesco Messineo nel dicembre del 2014 e aveva preso possesso del suo ufficio il penultimo giorno dell’anno.

Subito dopo, però, erano arrivati i ricorsi dei concorrenti sconfitti e cioè Lo Forte e Sergio Lari, ex procuratore capo di Caltanissetta. Lari ha poi ritirato il suo ricorso a settembre, dopo essere stato nominato dal Csm procuratore generale dello stesso capoluogo nisseno. Le due toghe, difese dall’avvocato Giuseppe Naccarato, sostenevano di avere un curriculum più solido e un’anzianità maggiore rispetto a quella vantata da Lo Voi: sia Lari che Lo Forte, infatti, avevano diretto un ufficio giudiziario, mentre l’attuale procuratore capo di Palermo era stato in passato soltanto sostituto procuratore generale e membro del Csm, accettando poi la nomina di rappresentante italiano a Eurojust su indicazione di Angelino Alfano, all’epoca guardasigilli del governo Berlusconi.

Il 25 maggio del 2015, quindi, il Tar del Lazio aveva dato ragione a Lo Forte e Lari, annullando la nomina di Lo Voi perché “la delibera non supera il vaglio di legittimità apparendo la motivazione del giudizio di prevalenza non coerente rispetto agli indici di valutazione del parametro attitudinale”. Tesi ribaltata pochi giorni dopo dal Consiglio di Stato che aveva sospeso l’annullamento del tribunale amministrativo appellandosi alla “prevalente necessità di garantire la funzionalità dell’ufficio giudiziario, mantenendo integra la situazione esistente”. Adesso, invece, a un anno dal ricorso arriva il completo annullamento di quella sentenza: e la poltrona di procuratore di Palermo rimane saldamente occupata da Lo Voi, mentre Lo Forte ha depositato la sua candidatura per guidare gli uffici inquirenti di Caltanissetta e Catania, vacanti da alcuni mesi.

Articolo Precedente

Tangenti per addomesticare sentenze: arrestato a Monza giudice tributario

next
Articolo Successivo

Federico Barakat: la speranza di giustizia arriva dalla Corte di Strasburgo

next