Circa 6mila emendamenti. Cinquemila di questi della Lega Nord. Sessanta di questi del Pd, tra i quali i 9 dei cosiddetti “Cattodem”. Il Senato si prepara alla battaglia parlamentare sulla legge per le unioni civili che arriverà in Aula, al Senato, dal 28 gennaio. Il voto sul ddl si annuncia già da ora trasversale. Luigi Di Maio (M5s) ha detto che “dobbiamo votare la legge”. Arturo Scotto (Sinistra Italiana) aggiunge che “qualsiasi snaturamento o stravolgimento sarebbe un grave passo indietro”. A confermare che l’esito del voto finale sarà imprevedibile ci sono le parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha spiegato che se non si arriverà a un’intesa all’interno del Pd e della maggioranza, ci si affiderà allo “scrutinio libero”, in pratica la stessa libertà di coscienza che già è stata assicurata ai parlamentari di Forza Italia da Silvio Berlusconi.

Record di emendamenti della Lega: oltre 5mila
Sono in tutto 6104 gli emendamenti. Tre, in totale, le pregiudiziali di incostituzionalità, due le richieste di sospensiva e 14 gli ordini del giorno. Il record spetta alla Lega Nord che ha depositato 5228 proposte di modifica. Da Forza Italia sono giunti 263 emendamenti, una questione pregiudiziale e 9 ordini del giorno. Area Popolare ha depositato 261 emendamenti, una questione pregiudiziale e una richiesta di sospensiva mentre sono 76 gli emendamenti presentati dai Conservatori e Riformisti. Il Pd ha presentato 67 emendamenti e 5 ordini del giorno, il gruppo Misto 26 emendamenti mentre dal gruppo Autonomie arrivano 14 proposte di modifica. Il gruppo Ala – che pure ha annunciato che lascerà libertà di coscienza – ha depositato infine 5 emendamenti.

Il Pd: “Emendamenti non stravolgeranno il testo”
Dei 67 emendamenti del Pd nessuno è “a nome del gruppo”. Nove di questi sono stati presentati dall’ala cattolica del partito. “Nello spirito del miglioramento e non dello stravolgimento del testo” – dicono dal gruppo del Senato – vanno le 12-13 proposte di modifica sottoscritte dal capogruppo Pd in commissione Giustizia Giuseppe Lumia. “L’impianto del testo Cirinnà è stato confermato – conferma all’Ansa Micaela Campana, responsabile Diritti – Gli emendamenti presentati che andranno al vaglio dell’Aula rafforzano la scelta che abbiamo fatto”.

Emendamento Pd: “Giudice può disporre indagini su coppie”
Ma tra gli emendamenti che possono essere destinati a far discutere ce n’è uno, firmato proprio da Lumia, che prevede che il giudice può disporre “verifiche e indagini” dopo la richiesta di stepchild adoption inoltrata al tribunale dei minori da parte dell’unione civile di persone dello stesso sesso. E’ considerato il punto di caduta tra le posizioni dei democratici cattolici e i laici. I poteri di indagine fanno riferimento all’art.57 della legge sulle adozioni del 1983 che prevede, tra l’altro, che l’adozione “realizza il preminente interesse del minore”.

Un altro emendamento dei senatori democratici elimina l’espressione “legame stabile affettivo di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale” dalla legge Cirinnà. Quell’articolo, il numero 11, ora recita questo: “Sono conviventi di fatto due persone maggiorenni unite stabilmente da comunione spirituale e materiale, non vincolate reciprocamente da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da unione civile”.

Centrodestra scatenato, da Gasparri a Quagliariello
Dall’altra parte c’è il caos di Forza Italia, dove c’è non solo una parte di parlamentari di orientamento liberale (e quindi favorevole alla legge), ma anche Silvio Berlusconi che ha cambiato idea due-tre volte in una settimana. Le idee ce le hanno chiare alcuni dei suoi parlamentari. Maurizio Gasparri annuncia la presentazione di circa 300 emendamenti. Altri 100 arriveranno dai 4 senatori di Idea, il movimento di Gaetano Quagliariello e altri fuoriusciti di Ncd tra cui Carlo Giovanardi: le proposte di modifica sono state sottoscritte anche da Mario Mauro (ex Fi, ex Scelta Civica, ora nel gruppo Gal). A loro volta, i 4 senatori di Idea hanno sottoscritto i 65 emendamenti presentati da Mauro. In totale il gruppo Grandi Autonomie e Libertà (15 senatori) ha proposto 165 emendamenti. Altri 85 sono stati depositati dai senatori di Ncd Maurizio Sacconi e Nico D’Ascola (fresco di elezione come presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama).

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