La Toyota, nell’ibrido, crede davvero. Anche quando si tratta di fuoristrada. Ci crede al punto di prevedere che, delle Rav4 acquistate nel 2017 in Europa, due su tre saranno Hybrid. Da quest’anno, infatti, la Suv giapponese ha una nuova mascherina che le addolcisce i lineamenti, e un asso nella manica: è il cuore ibrido – molto simile a quello della Lexus NX – composto da un 2.5 a benzina e da un motore elettrico, che complessivamente erogano 197 CV. La trazione integrale è ottenuta senza fare ricorso a ingombranti organi meccanici: è un secondo motore elettrico, posto sull’asse posteriore, a trasmettere il movimento alle ruote dietro.

La nuova versione contribuirà a raggiungere l’ambizioso obiettivo del gruppo giapponese, che nel Vecchio Continente vuole arrivare a vendere metà delle auto con doppia motorizzazione benzina-elettrica entro il 2020. Poiché le rivoluzioni si fanno per piccoli passi, rimane a listino la diesel col 2 litri di origine BMW. Ma si capisce che la vera stella, per Toyota, è l’altra: la Hybrid, la Rav4 più potente mai arrivata in Europa, e l’unica disponibile, d’ora in poi, con le quattro ruote motrici. In questa nuova configurazione, ha di serie la trasmissione automatica: dato che i cambi a variazione continua non piacciono agli europei, la Toyota ha modificato la mappatura in modo da limitare “l’urlo” in accelerazione, che comunque ancora si sente, come abbiamo avuto moto di constatare guidando il modello nei dintorni di Valladolid, in Spagna. Quando ci si immette in autostrada e si spinge a fondo il pedale del gas, il motore sale pesantemente di giri. Così si finisce inconsciamente per essere più delicati col piede destro, e raramente la lancetta dello strumento di sinistra (il contagiri è stato sostituito da un “misuratore d’efficienza”) si spinge fino alla scritta “Power”.

“Urlo” a parte, su strada la Rav4 Hybrid è piacevolmente brillante e facile da guidare, anche in manovra grazie alle telecamere che permettono di vedere l’auto dall’alto, “a volo d’uccello”. Lo sterzo è preciso, l‘assetto è piuttosto morbido ed invita a rallentare sulle curve e a godersi il viaggio, magari con la famiglia: lo spazio per i passeggeri posteriori è davvero ampio, così come quello per i bagagli. Con la quarta generazione, nata nel 2013, il modello è cresciuto di una trentina di centimetri, e si vede. Fra tutte le Suv disponibili sul mercato – la Rav4 lanciò la moda nel 1994, ma da un pezzo non è più sola – la Rav4 Hybrid non si sceglie certamente perché è economica: il prezzo di lancio, scontato di 3.500 euro, è di 28.900 euro per la versione due ruote motrici nel pur completo allestimento base Active. Il nuovo modello punta piuttosto a conquistare clienti disposti a spendere qualcosa in più per avere interni rifiniti con cura – sul nostro esemplare, la plancia era rivestita in pelle con inserti d’alluminio – e per provare la soddisfazione di percorrere 20 km con un litro di benzina. I dati omologativi di consumo ed emissioni, fanno notare gli uomini Toyota, sono simili a quelli di una VW Polo 1.0. E poco più alti della versione diesel, che però è meno potente e non ha sulla plancia quel tasto “EV mode” che garantisce di muoversi per un paio di chilometri, a 50 km/h di velocità massima, senza emettere un grammo di CO2.

Toyota Rav4 Hybrid – la scheda

Che cos’è: è l’inedita versione ibrida della Rav4, introdotta sul mercato europeo in concomitanza con il restyling, che introduce il nuovo frontale. È la Rav4 più potente mai venduta in Europa. La Rav4 è nata nel 1994, quando creò il segmento delle Suv; giunta alla quarta generazione, è stata venduta in 6,5 milioni di esemplari in Europa
Dimensioni: lunghezza 4,61 metri, larghezza 1,85, altezza 1,68, passo 2,66
Massa in ordine di marcia: da 1.690 kg
Principali concorrenti: non esistono Suv ibride di questa categoria, ad eccezione della “cugina” Lexus NX. Se si considerano le motorizzazioni tradizionali, la Rav4 compete con Nissan Qashqai, Renault Kadjar, Ford Kuga, Honda CR-V, Hyundai Tucson
Motore: quattro cilindri 2.5 aspirato a benzina abbinato a un motore elettrico da 105 CV, per una potenza complessiva di 197 CV. La versione a trazione integrale è dotata di un secondo motore elettrico da 50 CV posto sull’asse posteriore
Cambio: automatico, per la prima volta anche con funzione sequenziale
Altre motorizzazioni: 2.0 D-4D turbodiesel da 143 CV di origine BMW, abbinato soltanto alla trazione anteriore e al cambio manuale a sei marce, consumi omologati 4,7 litri/100 km
Trazione: anteriore o integrale (ottenuta con una secondo motore elettrico sull’asse posteriore)
Consumi omologati nel ciclo misto Nedc (cerchi da 17”): 4,9 litri/km la 2WD, 5,0 la 4WD (emissioni di CO2: 115-117 g/km)
Pregi: spaziosità, finiture interne, confort di marcia
Difetti: prezzo di listino elevato, rumorosità in accelerazione
Produzione: Giappone
Prezzi: da 32.550 l’ibrida a trazione anteriore, da 37.950 l’ibrida a trazione integrale (da 28.950 la diesel). Sconto di 3.500 su tutte le versioni fino a marzo
In vendita: la Rav4 Hybrid è ordinabile dallo scorso settembre. Lancio commerciale a gennaio (porte aperte il weekend del 23 e 24)

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