I finanzieri del i gruppo della guardia di finanza di Venezia hanno eseguito alcune perquisizioni domiciliari nei confronti di due dipendenti addetti all’autorimessa comunale di Sant’Andrea di Venezia, per i reati di peculato e falso. I dirigenti dell’Avm Spa, società totalmente partecipata dal Comune di Venezia che gestisce, tra l’altro, il garage sito in piazzale Roma, avevano infatti rilevato una serie di procedure anomale nella gestione degli ingressi del parcheggio e, soprattutto, avevano verificato che parte dei soldi pagati dagli utenti non arrivavano nelle casse della società. Si tratta di circa 70mila euro. Così i finanzieri veneziani, dopo aver piazzato microspie e telecamere nell’ufficio cassa all’ingresso dell’autorimessa, hanno ricostruito tutti i movimenti dei dipendenti infedeli e le loro tecniche di occultamento degli incassi, riscossi dagli utenti del parcheggio. In particolare, le fiamme gialle hanno ripreso i due dipendenti mentre aprivano forzatamente le sbarre del varco di entrata di entrata e di uscita dell’autorimessa Sant’Andrea oppure mentre annullavano, forzando le procedure, le tessere in entrata. Quando il cliente era compiacente, utilizzavano impropriamente il periodo di franchigia, facendo entrare o uscire illecitamente gli avventori del parcheggio senza riscuotere il dovuto ed ottenendo una remunerazione in nero. Se il cliente era estraneo, invece, gli proponevano, di versare un importo inferiore a quanto dovuto, riuscendo, con straordinaria abilità ed eludendo i controlli automatici interni, ad intascare direttamente l’importo, senza versarlo in cassa
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