Ucciso in un raid aereo”. “No, solo ferito”. Era in bilico da mesi la notizia del destino di Jihadi John, il boia dell’Isis, il britannico Mohamed Emwazi che aveva sgozzato senza pietà gli ostaggi dello Stato Islamico. Daesh, secondo i media Uk, ha confermato che il 27enne è stato ucciso in un raid aereo a Raqqa in Siria.

Jihadi John era comparso per la prima volta in un video il 19 agosto del 2014, nel filmato che mostrava la decapitazione dell’ostaggio del giornalista statunitense James Foley. Lo stesso giovane uomo era comparso nei video delle decapitazioni del reporter Usa Steven Sotloff, del cooperante britannico David Haines, del tassista britannico Alan Henning e dell’americano Abdul-Rahman Kassig; infine sembra fosse sempre lui il militante che compariva nel video con gli ostaggi giapponesi Haruna Yukawa e Kenji Goto poco prima che venissero uccisi. In tutti i filmati il boia, che aveva un marcato accento britannico, compariva vestito completamente di nero e con un passamontagna nero che lasciava scoperti solo gli occhi e la parte superiore del naso.

Per questo era diventato uno degli obiettivi principali dei raid. Emwazi, nato in Kuwait nel 1988 si era trasferito con la famiglia a Londra all’età di 6 anni dove era cresciuto con un fratello e due sorelle e si era laureato in informatica. Un anno dopo l’esecuzione di  Foley, il boia venne identificato; mesi dopo i giornali britannici pubblicarono una foto con il suo vero volto e i dettagli sul suo passato. Il 13 novembre scorso la notizia che il boia dell’Isis era stato almeno ferito.

Archiaviato Emwazi però sulla scena è comparso un nuovo boia. Il giovane uomo identificato come Siddharta Dhar è comparso in un video in cui Isis minaccia il Regno Unito e il premier David Cameron. Proprio oggi di questo nuovo nemico di Usa e Uk sono state diffuse immagini inedite contenute in un documentario di Channel 4 dal titolo “i jihadisti della porta accanto”. Dhar, intervistato nel gennaio 2014, mesi prima di partire alla volta della Siria, già era molto attivo fra i gruppi estremisti della capitale.  Proprio nel suo garage, in quello che appare come un tranquillo quartiere di Londra, mostra al conduttore del programma la bandiera nera dello Stato islamico. È convinto che un giorno sventolerà su Downing Street e aggiunge: “Un uomo è morto a Woolwich, Lee Rigby (militare ucciso nel 2013 a Londra da due terroristi islamici, ndr), e tutto il Paese si è indignato, ci sono molti Lee Rigby nei Paesi musulmani e se queste questioni non sono risolte ci dobbiamo aspettare nuovi bagni di sangue in queste Paese e più violenza”. Dopo nove mesi dall’intervista, Dhar venne arrestato ma, rilasciato su cauzione, riuscì a partire alla volta della Siria, dove sarebbe diventato il nuovo boia.

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