Il caso Quarto lascia qualche cicatrice nei sondaggi del Movimento Cinque Stelle. Per la prima volta, almeno, dopo diversi mesi di crescita, il M5s cambia tendenza e cala rispetto alle rilevazioni precedenti. Il dato è nei dati di Emg per il TgLa7. Oggi i Cinque Stelle sono dati al 27,6 contro il 28,1 del precedente, del 21 dicembre. Il Partiti con centrodestra unitoPd, nel frattempo, resta immobile intorno al 31 mentre è il centrodestra che sembra risalire tanto che in un eventuale listone unico con Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia sarebbe la prima forza politica con il 31,4 (con un aumento dello 0,8 rispetto all’ultimo sondaggio prima della pausa natalizia). Quanto ai sondaggi ci sono meno sorprese: il M5s cala anche lì ma la spunterebbe sia contro il Pd sia contro il centrodestra.

M5s-centrodestra Il Pd in questo quadro resta il primo partito con il 30,8 per cento (stabile), davanti ai Cinque Stelle (27,6, -0,5). La Lega Nord è data al 16 (+0,1), Forza Italia all’11,4 (+0,2) e Fratelli d’Italia al 5,2 (+0,3). Tra le formazioni più piccole riuscirebbe a M5s-Pd superare la soglia di sbarramento solo Sinistra Italiana (3,4, +0,1) e non Area Popolare (2,4, -0,1). L’astensione si attesta al 40 per cento, mentre gli indecisi ad oggi sono al 17,3. Se il centrodestra corresse con Pd-centrodestrauna lista unica, invece, sarebbe in testa al primo turno, mentre il Pd raccoglierebbe leggermente di meno (30,7) e il M5s farebbe un salto in avanti di circa un punto (28,7). In ogni caso al ballottaggio l’esito resta lo stesso: i Cinque Stelle vincerebbero entrambi i duelli possibili (52-48 contro i democratici, 53,2-46,8 contro le destre), mentre il Pd la spunterebbe con il centrodestra (51,6-48,4).

Referendum costituzionaleMentre parte già da ora l’onda lunga della campagna referendaria sulle riforme costituzionali (che culminerà nel voto di ottobre), arriva anche un primo sondaggio sul possibile esito. Secondo Emg trionferebbe il sì alle riforme di Renzi: due terzi degli elettori la approverebbero se si votasse oggi, solo il 33 e spiccioli voterebbe no. L’affluenza è stimata (a molti mesi dal voto) al 46 per cento, cifra identica è assegnata agli indecisi (quelli che non hanno ancora certezza se voteranno e cosa).

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