Perché ho vietato il Wi-Fi nelle scuole del mio paese? Per precauzione: laddove non si è sicuri che una cosa sia nociva o possa far male, mi sembra che sia il caso di agire con prudenza. Il problema della connessione, secondo me, senza fili viene sottovalutato”. Così Livio Tola, sindaco di Borgofranco d’Ivrea, un piccolo Comune del canavese, spiega ai microfoni de La Zanzara (Radio24) la sua contestata decisione di eliminare il Wi-Fi nelle scuole. Secondo il primo cittadino piemontese, “le onde elettromagnetiche sono pericolose” e addirittura sono comparabili alla rischiosità dell’eternit. Fonte delle sue affermazioni? Il web. Tola, eletto a Borgofranco con una lista civica, si definisce “simpatizzante” del M5S, col quale si era candidato nel 2013 alle elezioni comunali di Ivrea. Così La Zanzara lo rende protagonista di un vivace vis-à-vis telefonico con un finto Beppe Grillo, interpretato da David Parenzo. Il sindaco casca nello scherzo con tutte le scarpe e a stento oppone le sue argomentazioni al torrenziale monologo di Grillo-Parenzo, che lo ammonisce severamente per l’iniziativa. Tola con soggezione rettifica parzialmente il suo provvedimento: “Beppe, il Wi-Fi non è proibito. E’ solo parzialmente accantonato. Abbiamo dovuto fare una scelta: dato che ci sono studi, nel senso…”. “Ma quali studi?” – insorge il finto leader del M5S – “abbiamo fatto una battaglia per la rete libera, perché hai fatto questo? C’è pure qui Casaleggio”. “Beppe, ma tu non ritieni che possa esserci pericolo con le onde elettromagnetiche?“, chiede con sfida l’ex pentastellato. “Ma che cazzo stai dicendo?” – ribatte Grillo-Parenzo, che invita il suo interlocutore a ritirare il provvedimento a Borgofranco. E dinanzi al rifiuto del sindaco, si congeda con un “andate a fare in culo”

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