Il fine d’anno 2015 e l’inizio del 2016 ha visto la presentazione ufficiale, a livello nazionale, di dati importanti sulla situazione urbanistico – ambientale, ma anche sanitaria della provincia di Napoli. Gran parte di questi dati, di estrema gravità, sarebbero stati opportunamente “silenziati” dai principali media locali , senza la presenza di testate autonome come la vostra e la presenza efficace dei social network indipendenti.

L’Istituto Superiore di Sanità ha ormai certificato l’esistenza reale di “Terra dei Fuochi” come disastro sanitario non solo ambientale. L’Istat continua imperterrito, e ormai purtroppo da molti anni, a registrare l’incremento e non la riduzione degli anni di vita perduti da ogni bambino che nasce in Provincia di Napoli rispetto a qualunque altro bambino che nasce in qualunque altra città metropolitana di Italia.

Napoli e provincia, terza città metropolitana di Italia, la più giovane di Italia e con il miglior clima riconosciuto da millenni, ha aumentato a 3,6 gli anni di vita media perduti rispetto alla provincia di Firenze e a 3 quelli perduti rispetto alla inquinatissima Milano. Restiamo la città metropolitana italiana a maggiore densità di popolazione per kmq, oltre 8mila abitanti/kmq (dati Ispra “Qualità ambiente urbano” dicembre 2015) .

Per conoscere e analizzare lo stato di qualità di vita, ambiente e parametri sanitari epidemiologici a Napoli e in Campania in generale, siamo costretti da anni ad attendere la produzione di dati nazionali a loro volta basati su dati locali mai correttamente diffusi a livello regionale o provinciale.

Anziché intervenire e quanto meno imporre un efficace “spoil system” sui dirigenti responsabili di tanto e così grave silenzio istituzionale, alla luce dei soli terrificanti dati Istat in costante peggioramento, tutti i vertici delle agenzie di controllo, elaborazione informazione sono ai loro posti o promossi a incarichi ancora più prestigiosi, tranne che per il solo vertice dell’Arsan (Agenzia regionale di programmazione sanitaria) accusato dal nuovo governatore di essere solo un centro di potere personale e clientelare e non certo il centro di programmazione e corretta diffusione in trasparenza dei dati sanitari per la migliore organizzazione sanitaria.

Come non riconoscere la fondatezza di tali pesantissime accuse, posto che sono ormai decenni che da un lato peggiora la condizione di salute complessiva dei campani e dall’altro si assiste, per mancata corretta programmazione, al raggiungimento dei tetti programmati di spesa nei centri privati sin dai mesi estivi? Tutto solo a favore della pletorica sanità privata/convenzionata regionale con eccezionale danno e malfunzionamento della sanità pubblica a cominciare dalla rete delle emergenze.

Il livello di inefficienza di spesa sanitaria in regione Campania, all’ultimo posto insieme alla Calabria a livello nazionale, cammina di pari passo con la sostanziale assenza di trasparenza nella produzione e diffusione dei dati ambientali, utili alla programmazione della prevenzione primaria mai fatta, ma accompagnata invece dalla inamovibilità pluridecennale, se non per promozioni, della classe dirigente che deve essere ritenuta responsabile di tali pessime performance, con la ulteriore anomalia che tutte le strutture di controllo, ivi incluso l’osservatorio epidemiologico regionale e il registro tumori, sono tutti ubicati all’interno degli uffici politici regionali e non in strutture terze e indipendenti come gli Irccs, come avviene per esempio in Lombardia che si caratterizza, guarda caso, per le migliori performance in termini di minori sprechi ed inefficienze gestionali.

E gli anni di vita perduti in Campania aumentano ininterrottamente da venti anni! Abbiamo recuperato alla giusta dignità di mercato solo le pummarole e il turismo. Ancora in questi giorni di accesa discussione sui dati delle polveri sottili a Napoli, sono più i giorni che il sito dell’Arpa Campania non funziona che quelli in cui funziona e non è assolutamente un caso che tutti i dati vengono da me raccolti utilizzando il sito dell’Arpa Toscana e non quello campano, ivi inclusi i dati sanitari come quelli provenienti dall’Iss.

L’Arpa Campania gode di un bilancio annuale almeno doppio rispetto a quello dell’Arpa Toscana. Rispetto ai “soli” due anni secchi di vita media persi nel 2006, quando ho scelto di non fare più il medico ben chiuso all’interno del mio Istituto di ricovero e cura contro il cancro, ma il divulgatore presso l’opinione pubblica dei dati che non venivano resi noti a livello locale, innanzitutto sanitari, pagando di persona come carriera e spesso accusato di essere un folle visionario, sono così costretto a registrare in questo inizio di 2016 il quasi raddoppio di questo tragico divario che non tende a rallentare o fermarsi: è quello che mi preoccupa di più.

Dobbiamo assolutamente fermare questo trend in continuo e costante incremento da troppi anni rispetto alla tendenza di tutte le altre città metropolitane di Italia. Trasparenza e Programmazione, queste sono per me le parole chiave contro il disastro anche sul piano sanitario. La programmazione urbanistica e ambientale, a tutto diritto , va considerata programmazione ed intervento sanitario .

Firenze è l’unica provincia metropolitana e città d’arte di Italia che, grazie alla giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Giorgio La Pira, riuscì a dotarsi negli anni sessanta di un valido piano regolatore che ha impedito di avere quella tragica colata di cemento che ha distrutto alcune delle zone più belle e salubri della città di Napoli, di avere un solo aeroporto internazionale in pieno centro storico e un porto senza elettrificazione delle banchine nella regione a maggiore vocazione turistica di Italia!

La Terra dei Fuochi esiste eccome, ma concordiamo ogni giorno di più che essa si mostra come il minore dei mali per la salute pubblica a Napoli, funestata da un malgoverno complessivo basato su assenza di programmazione, coordinamento e controlli a cominciare dall’urbanistica e dall’ambiente. Tutto scientificamente costruito al solo scopo di garantire il massimo profitto alla sanità convenzionata/privata. A tanto disastro innanzitutto di programmazione, trasparenza e diffusione pubblica dei dati ancora non si è posto con efficacia contrasto, ma ci sono le pubbliche e decise dichiarazioni di intenti del nuovo Governatore.

Il dato Istat “aspettativa di vita alla nascita” è un dato sintetico ed omnicomprensivo, ma estremamente significativo. Il quasi raddoppio di questo divario (dai meno 2 del 2006 ai meno 3.6 vs Firenze e meno 3 vs Milano del 2015 ! ) nei soli ultimi dieci anni, testimonia inoppugnabilmente del necessario impegno politico e civile a tutela della salute pubblica che innanzitutto la classe medica napoletana deve avere e non ha sinora avuto (evidentemente per interesse di lobby!) nella tutela della salute pubblica dei napoletani.

Questa economia uccide, afferma Papa Francesco! A Napoli i dati Istat attestano che uccide due volte!

A Milano porta un Primario medico all’ergastolo e a Roma alla autodenuncia di chi si dichiara disposto ad aiutare a morire e non a vivere i più poveri, quelli che non possono più permettersi di sopravvivere a tremila euro a fiala di farmaco oncologico sotto brevetto ma che non devono spendere un euro di morfina generica per cure palliative valide che non ci sono in Italia e men che meno in Campania. Come Medico, come Cattolico e come Cittadino non me la sento di tacere e non impegnarmi sino alla morte per contrastare tanto sfacelo.

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