“Industry must learn from this, it is an important reminder
of the ever-present hazards with oil and gas production
and the need for them to be rigorously managed.
This could have easily led to loss of life.”

Quante volte abbiamo sentito che è sempre tutto sicuro con il petrolio? Che gli incidenti non ci sono e che la sicurezza è la cosa più importante? Beh, ecco una storia un po’ diversa.

Il 22 Dicembre 2015, la Total è stata multata di 1.125 milioni di sterline, circa un milione e mezzo di euro per un grave incidente del 2012. E’ la più grande multa mai data dal cosiddetto Health and Safety Executive (HSE) britannico che si occupa di sicurezza, anche petrolifera.  La Total si è dichiarata colpevole e ha accettato di pagare.

Era il 25 Marzo 2012.  Ci furono perdite di gas e successivamente fiammate dalla piattaforma Elgin, nei mari del Nord. Le perdite  durarono ininterrottamente per 51 giorni.

L’incendio per una settimana. Fini’ solo perche’ le fiamme si spensero da sole. 238 persone furono evacuate. Seimila tonnellate di gas metano furono sprigionate in atmosfera. Nel momento di flusso maggiore, il tasso di emissione era duecentomila metri cubi al giorno. Si formò una scia di materiale tossico lunga undici chilometri. Pomparono fanghi e cemento nel pozzo per cercare di fermarlo, ma niente da fare.

Visto che si era a 240 chilometri da riva, la Total pensò bene di sminuire l’accaduto e inizialmente non rivelarono che ci fosse stato un incendio. Come sempre, il cuore non duole se l’occhio non vede.  Dissero: “Abbiamo cercato di divulgare informazioni pertinenti alla situazione che ci si presentava e il fatto che il fuoco bruciasse non era una delle informazioni più pertinenti. La fiammata non è una delle nostre preoccupazioni più immediate. Non era la nostra priorità numero uno se il fuoco fosse acceso o no.”

Interessante punto di vista, eh?  Come si è saputo che c’era stato un incendio? Grazie alla domanda diretta del giornalista di The Guardian, non certo dai comunicati della Total.

L’HSE ricorda che l’incidente avrebbe potuto essere ancora più grave se non fosse stato per i venti forti che spinsero il gas dalla dalla parte opposta rispetto alle fiamme che divorarono la Elgin. Anzi, a suo tempo si sperava che la piattaforma collassasse su stessa in modo che il gas sottmarino non si mescolasse alle fiamme in atmosfera.  Nessuno sapeva cosa fare, ne come sarebbe andata a finire, e infatti per quasi due mesi stettero a guardare.

Ma poi, perchè ci furono perdite dalla Elgin?  Dopotutto era un pozzo nuovo, trivellato nel 2000. Secondo le successive inchieste le perdite e l’incendio furono a causa della corrosione causata da una reazione chimica fra gli oli lubrificanti sulla testa del pozzo e il bromo dei fanghi di perforazione. La reazione portò a delle crepe nei rivestimenti del pozzo, e voilà, le fughe di gas per due mesi.
Fra le altre statistiche che sono venute fuori dalle indagini della HSE: dal 2000 al 2012 ci sono state circa 4,123 perdite di petrolio e/o di gas nei mari del Nord. Più di quattromila. Quattromila, nonostante le ripetute garanzie che la sicurezza e il non-inquinamento sono prioritari. Quante multe? Solo sette. Una su 600.

Una di queste multe è appunto quella che la Total dovrà pagare per la Elgin, storia che dopo tre anni ha avuto un finale di ammissione di colpa. Ma anche se è una multa storica, è sempre tutto relativo.  La Total fattura un milione di sterline ogni ora e pagherà la multa in un ora e un quarto.  La soluzione, come sempre, è di non farceli venire dal primo giorno.

 

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