Uccisa poche ore dopo l’insediamento, nella città di cui era diventata sindaco. Si chiamava Gisela Mota Ocampo, aveva 33 anni. Era stata da poco eletta primo cittadino di Temixco, nello stato di Morelos, 85 km a sud di Città del Messico, e aveva prestato giuramento sabato. Una manciata di ore più tardi nella sua abitazione si sono presentati quattro uomini armati che l’hanno uccisa, ingaggiando un conflitto a fuoco con la polizia, che ne ha uccisi a sua volta due e ne ha arrestati altri due. Altre versioni indicano che la sparatoria è avvenuta quando gli assalitori, fuggiti in un furgone, si sono imbattuti in una pattuglia della polizia di Stato che ha sparato.

Mota era membro del gruppo di sinistra del Partito della Rivoluzione Democratica (Prd), vicino all’ex candidato presidenziale Andres Manuel Lopez Obrador. Dopo la sconfitta di Lopez, Mota è entrata a far parte del gruppo indipendente vicino a Graco Ramirez, vincendo le elezioni. Tra il 2012 e il 2015 è stata deputato federale e ha ricoperto diversi incarichi nel Prd. In campagna elettorale aveva promesso che avrebbe “ripulito” la cittadina industriale di circa 90.000 abitanti afflitta da forti problemi di crimine organizzato e narcotraffico, come gran parte del Messico.

L’assassinio arriva all’indomani del varo da parte del governo dello stato di Morelos dell’operazione Delta, che prevede il dispiegamento di 600 agenti federali e statali per garantire la sicurezza a Cuernavaca, circa 86 chilometri a sud della capitale.

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