In data 30 dicembre 2015 è stato pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito dei doveri imposti dalla cosiddetta legge per “Terra dei fuochi”, il volume “Mortalità, ospedalizzazione e incidenza tumorale nei Comuni della Terra dei Fuochi in Campania” edito dall’Istituto Superiore di Sanità. Esso aggiorna al 2014 la precedente ricerca riguardante il profilo di salute nella Regione Campania, prendendo in esame la situazione epidemiologica nei 55 Comuni delle Province di Napoli e Caserta definiti, appunto, dalla L 6/2014, come “Terra dei Fuochi”.

Ricordiamo che questa legge è stata fermamente voluta da una popolazione di circa tre milioni di abitanti, da preti e da “mamme delle cartoline” spesso umiliati ed offesi per il loro impegno civile, e da uno sparuto gruppo di professionisti e di medici tra i quali in particolare noi Medici dell’Ambiente sezione Campania. La legge viene infatti promulgata “per calmare l’allarme sociale”, non per approfondire una situazione sanitaria di danno grave riconosciuto reale.

Pozzuoli - Protesta comitati "Terra dei fuochi"

“La ricerca si è basata sulla metodologia adottata nel Progetto ‘Sentieri’, ma con una modalità attuativa definita ad hoc per il contesto in esame che risulta peculiare e complesso, data la presenza di molteplici sorgenti di contaminazione ambientale, e la mancanza di una specifica caratterizzazione sistematica delle diverse matrici.

Il quadro epidemiologico della popolazione residente studiata risulta caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie a eziologia multifattoriale che ammettono, fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti, l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali che possono essere emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi sia solidi urbani.

Per quanto riguarda la salute infantile è emerso un quadro di criticità meritevole di attenzione, in particolare si sono rilevati eccessi nel numero di bambini nel primo anno di vita ricoverati per tumore in particolare, in entrambe le province, quelli legati al sistema nervoso centrale nel primo anno di vita e nella fascia di età 0-14 anni. L’analisi disaggregata per Comune ha evidenziato alcuni Comuni nei quali si sono rilevati specifici segnali che richiedono ulteriori approfondimenti

Sul fronte sanitario per la prevenzione nell’infanzia, è stato dimostrato quindi che la salute materno-infantile va tutelata già nel periodo prenatale, perseguendo l’obiettivo di garantire alle donne in pre-gravidanza la somministrazione di acido folico e, in particolare, alle donne in gravidanza un ambiente sicuro e l’implementazione delle linee guida sulla “Gravidanza fisiologica”.

I bambini e gli adolescenti devono essere oggetto di tutela rispetto ai rischi ambientali per la salute, accertati o sospettati, sulla base di un approccio precauzionale. Al tempo stesso è stata segnalata l’opportunità di individuare percorsi di rapido accesso ai servizi sanitari e prevedere l’ottimizzazione delle procedure diagnostiche e terapeutiche per l’infanzia. Per gli adulti, invece, è da perseguire il consolidamento dei programmi di screening definiti dai Livelli essenziali di Assistenza (Lea).

“I risultati contenuti nel report concorrono a motivare l’implementazione di piani di risanamento ambientale, peraltro espressamente previsti dalla L 6/2014″. Così si sono espressi in conclusione i colleghi dell’Iss che hanno lavorato in “soli” due anni.

Va immediatamente sottolineato che l’eccesso di cancro infantile e di tumori del Ssn nei comuni di Casalnuovo di Napoli e Terzigno, non può di certo essere attribuito al solo fenomeno cosiddetto “Terra dei fuochi” (cioè lo smaltimento illegale tramite roghi di manufatti del settore pelletterie, scarpe e borse prodotte in regime di evasione fiscale), ma vede certamente concause di grave pressione ambientale da diverse fonti come ad esempio l’eccessiva crescita dell’aeroporto di Capodichino in perfetto asse con il centro di Casalnuovo e la scorretta gestione/smaltimento delle discariche per rifiuti urbani e speciali anche legali che hanno devastato da decenni il territorio di Terzigno.

C’è ancora tanto lavoro da fare. L’anno 2015 si conclude però con la pubblicazione di un pezzetto di verità di cui siamo orgogliosi. Ringraziamo i colleghi dell’Iss che hanno dimostrato come, se si vuole o si deve, i dati sanitari certi ed affidabili si producono in soli due anni e non si mantengono ben chiusi nei cassetti per oltre venti.

Buon fine anno 2015 ed auguri per un grande 2016 di recupero e di lotta continua per riprenderci definitivamente la nostra Campania Felix. Dobbiamo ringraziare il nostro popolo di tre milioni di cittadini campani, umiliati con le false emergenze da rifiuti urbani, con la favola del solo stile di vita individuale scorretto, favole usate per decenni ma rese inutili dal nostro impegno, per coprire uno dei più grandi (e scienticamente “coperti”) disastri ambientali e quindi sanitari della storia della Repubblica italiana.

Noi iniziamo il 2016 avendo già approntato, per nostra libera ed autonoma iniziativa, la preparazione e la distribuzione a costi bassissimi di confezioni di acido folico per le donne di terra dei fuochi (progetto “Donafolina”) e avendo già programmato, a partire dal prossimo 20 gennaio 2016, la formazione costante e continua di una intera classe di docenti delle scuole di Napoli e Provincia alla educazione ambientale avendo come base e linea guida la lettera Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”.

Avremmo diritto a tante scuse da parte di una infinita serie di irresponsabili e di negazionisti, medici, politici, lobbisti vari, ma il lavoro di recupero della nostra Terra è solo iniziato. Noi dobbiamo continuare a lavorare senza distrarci o fermarci affinché i nostri figli che resteranno ad avere “pochi anni per sempre” possano essere rassicurati, attraverso il nostro impegno, di recuperare una delle Regioni più belle del mondo e consentire qui di vivere serenamente a tutti gli altri bambini, figli dei camorristi compresi.

Articolo Precedente

Emergenza smog, il protocollo Galletti-Fassino è troppo scarso

next
Articolo Successivo

Cop21: l’accordo di Parigi ha qualcosa di tricolore

next