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Primo Brown, morto a 39 anni il leader dei Cor Veleno: ha inventato un linguaggio, ha reso il rap popolare

David Berardi (in arte Primo Brown) al fianco di Grandi Numeri e di Squarta, ha contribuito rendere l'hip hop una lingua valida anche nel nostro paese. Era figlio della seconda generazione della scena romana, fratello minore di realtà importanti e seminali come i Colle der Fomento, di Piotta e di Ice One

di Michele Monina

Grave lutto nel mondo dell’hip-hop italiano. Grave lutto nel mondo della musica tutto. Mentre il mondo festeggiava il passaggio tra il 2015 e il 2016, dopo una malattia durata oltre un anno è morto a 39 anni David Berardi, meglio noto come Primo Brown. Un artista attivo sin dagli anni novanta che coi Cor Veleno ha lasciato un segno importante nel rap di casa nostra. Al fianco di Grandi Numeri e di Squarta, Primo ha inventato letteralmente un linguaggio, contribuendo con molti colleghi, che oggi lo piangono, a rendere il rap popolare, una lingua valida anche nel nostro paese. Figlio della seconda generazione della scena romana, fratello minore di realtà importanti e seminali come i Colle der Fomento, di Piotta e di Ice One, i Cor Veleno hanno portato un’attitudine hardcore fino al palco dell’Mtv Day e a una firma per la Bmg, nella versione liquida.

Anzi, saranno proprio i Cor Veleno a aprire la strada del digitale per l’etichetta di via Amedeo, seguita da Luca Fantacone. Primo e Grandi Numeri erano gli Mc, i due rapper della crew, e dietro ai piatti e alle macchine c’era Squarta, precedentemente al fianco di Piotta in grandi successi come Supercafone. Con uno stile diretto, ruvido e fortemente ironico, ma non per questo meno carico di contenuti, la crew romana ha decisamente contribuito a sdoganare un genere, non a caso a indicare in Primo una figura di riferimento ci sono giovani artisti cime Nitro e Gemitaiz. Recentemente il rapper si era mosso anche in compagnia del solo Squarta, in un paio di album, e proprio nel 2014 al fianco di un altro nome storico della scena, Tormento.

Molti cultori del genere guardavano con curiosità a questa collaborazione, ma il progetto non ha avuto seguito né sul fronte live né su quello promozionale proprio a causa dell’improvvisa malattia che ha colpito il rapper romano. Poi la Malattia contro la quale Primo Brown aveva messo, tremendo dirlo oggi, la stessa vitalità ed energia che metteva quando stava davanti al microfono, sul palco come in studio. L’annuncio di quello che si pensava sarebbe stata una pausa momentanea l’aveva data lo stesso rapper sulla sua pagina Facebook: “Devo affrontare un viaggio difficile che non so dove porta, e come ritorna indietro, devo solo farlo. Questo bloccherà le mie attività di base per non so quanto, non mi vedrete fare live, e non so darvi altri appuntamenti. Posso solo dirvi che nessuno vi impedirà di ascoltare El Micro de Oro, o qualunque cosa vi piaccia, e di seguire i miei Fratelli di sempre nel massimo della loro espressione creativa. Stessa cosa per l’unica forma femminile di persona che ho imparato ad amare quando pensavo di non esserne più in grado. Anche lei suona le sue corde della Musica, anche della mia, rispettatelo, grazie. Ci vediamo presto”. A dare invece la tragica notizia della morte il padre Mauro, che da qualche giorno aggiornava amici e fan, le Tigri, sui social. Risulta davvero difficile, per chi ha sempre seguito il rap, dare una notizia del genere in un giorno di festa. La terra ti sia lieve, Primo.

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